L'ex ministro Trenta e il marito pagavano 141 euro di affitto per la casa di servizio
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A convincere l'ex ministro a fare un passo indietro, con la rinuncia da parte del marito, il maggiore dell’esercito Claudio Passarelli, dell'assegnazione dell'immobile, sono state le pressioni ricevute dai vertici del Movimento 5 Stelle. «Sono una persona per bene, l'intervista è stata strumentalizzata», dice a Radio 24, sottolineando di aver sentito il leader M5S Luigi Di Maio: «Ci ho parlato e ha capito le mie ragioni», ha dichiarato la Trenta nell'annunciare la rinuncia.
«Forse da ministro ho dato fastidio a qualcuno, non lo so, ma non voglio alimentare polemiche, sono una donna di Stato», ha proseguito ribadendo di essersi «attenuta alla legge» e di non aver «violato le regole». «Mio marito - ha rivelato - ha presentato la rinuncia al diritto all'alloggio». «Lasceremo l'appartamento nel tempo che ci sarà dato per fare un trasloco e mettere a posto la mia vita da un'altra parte. Sono una cittadina come gli altri, chiedo e pretendo rispetto».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Novembre 2019, 11:24
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