Incidenti, la strage dei bambini: genitori distratti dal telefonino e cinture slacciate, così muoiono i piccoli sulle strade
di Paolo Travisi
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Toni Purcaro, presidente di Dekra Italia, punta il dito: «L’80% delle baby vittime di incidenti è all’interno delle auto, quindi la responsabilità è di chi guida». E tre sono le principali cause di mortalità. In testa «la distrazione da smartphone, che provoca circa il 90% di questi incidenti», soprattutto perché usato non per telefonare - e questo è il dato più allarmante - ma «per scrivere su social, chat e mail mentre si è al volante». Le altre due cause scatenanti riguardano il seggiolino, obbligatorio fino ai 12 anni di età e 1,50 metri di altezza, che «non è posizionato nel modo giusto o non è assicurato dalle cinture». Infatti, stando alle statistiche del Ministero dei Trasporti, solo il 47% degli italiani li usa ed in modo corretto.
Ancora. Secondo il Rapporto Dekra, sono tre i momenti in cui i bambini sono più esposti al pericolo di incidenti: nel tragitto verso la scuola al mattino, al ritorno nel pomeriggio e di venerdì (quando aumenta il traffico del week-end). Con un protagonista su tutti: il taxi-genitore. «Per portare i bambini a scuola, si ferma l’auto in modo disordinato, creando ingorghi e con la fretta di andare al lavoro, il rischio di incidenti aumenta», sottolinea Purcaro. Allora cosa fare per portare a zero il numero di vittime? «Migliorare la manutenzione delle strade, realizzare attraversamenti pedonali a misura di bambino, disegnando palloncini vicino alle scuole, normare la mobilità leggera (monopattini) prima che ci siano vittime». Fondamentale resta l’adeguamento dei veicoli, dotati di tecnologia obsoleta. Più le auto sono vecchie, più sono pericolose. Solo un terzo è dotato di sistemi di assistenza alla guida avanzati.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Novembre 2019, 12:51
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