Enrico Bartolini nell'olimpo dei tre stelle: «Un onore, ma la felicità la tengo dentro»

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di Rita Vecchio
Si aggiunge ai dieci tristellati italiani. Enrico Bartolini, chef del ristorante all’interno del Mudec di Milano, sale sul podio con le tre stelle della Guida Michelin, riportandole a Milano dopo Gualtiero Marchesi. Ma non solo: ora Bartolini è lo chef più stellato d'Italia. Ne ha collezionate ben 8, e non ha ancora 40 anni.
Il conto è presto fatto: 3 stelle al Mudec di Milano, 2 al Glam di Venezia, 1 al Casual a Bergamo, 1 alla Locanda del Sant'uffizio in Monferrato, 1 alla La Trattoria di Castiglione della Pescaia. La conferma che ci si trova davanti ad un talento purissimo che rappresenta una vera e propria eccellenza italiana. Una cucina contemporanea la sua, tra classicità e sperimentazione. E chissà se non sarà sempre lui lo chef della serata della prima della Scala di Puccini, toscano come lui?

Felicità a mille?
«Emozionato. La felicità la tengo dentro. Mi avevano invitato per accompagnare Donato Ascani, lo chef del ristorante Glam di Venezia che porta la mia firma e che ha preso due stelle». 

Sì, ma i rumors circolavano da un po’ che lei la prendesse. 
«Sì, ma tra il dire e il fare ci sono le tre stelle. E non è facile. Ci sono bistellati che non hanno la terza e che stimo molto».

Che si prova a indossare la giacca con tre stelle? 
«Pesa, pesa. Sembra di ferro più che di cotone (ride, ndr). Uno stimolo a continuare a fare bene quello che abbiamo fatto finora. Con il coraggio di mettere in campo le idee che ci passano per la testa. Non smettere mai di migliorarci. Ci dà coraggio e visibilità che ci aiuta a esprimerci ancora meglio. Dobbiamo approfittarne in modo serio come siamo stati finora».

Le regole per arrivarci?
«Rispetto, disciplina, rigore. Non dimenticando mai la sensibilità e la gioia». 

Tre stelle a Milano mancavano dai tempi di Gualtiero Marchesi. 
«Lo penserò ogni sera, con grande onore».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Novembre 2019, 14:09
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