Berlusconi non rinuncia al simbolo: caso all'interno di Forza Italia
L'astensione sulla Commissione Segre è stato solo l'ultimo episodio, che però è stato commentato negativamente da più di un parlamentare, tra cui Mara Carfagna, che guida il gruppo dei critici verso la linea accondiscendente con il sovranismo. In più il taglio dei parlamentari e il calo nei sondaggi hanno generato il panico: con il 7-8% dei sondaggi Fi eleggerebbe 28-32 deputati rispetto agli attuali 99. Gli articoli dei quotidiani hanno fatto sobbalzare i dirigenti vicini a Berlusconi, che hanno smentito indignati: da Mariastella Gelmini ad Annamaria Bernini, da Sestino Giacomoni a Marco Marin: «Noi siamo attaccati alla nostra maglia azzurra; non abbiamo nessuna intenzione di cambiarla con una verde, tantomeno di toglierla» ha detto con una metafora quest'ultimo. Chi ha parlato con il leader «azzurro» lo descrive come irritato ma anche incredulo.
Proprio la permanenza del simbolo e di un soggetto autonomo, è stato il suo ragionamento, è lo strumento per poter influire sulla Lega e sulla coalizione facendo sì che sia di centrodestra e non di destra-destra. E poi è sempre il simbolo e il soggetto autonomo a permettere una contrattazione con Salvini su liste e collegi. Insomma, è il ragionamento di Berlusconi, questo è l'ABC della politica: perché dunque queste voci? A farsi portavoce dei sospetti è stata Bernini: «Dalla grande manifestazione di piazza San Giovanni in poi ha preso corpo una manovra di accerchiamento, interna ed esterna a Forza Italia, che ha come unico obiettivo la balcanizzazione del partito e tende a disorientare il nostro elettorato che ci vuole con entrambi i piedi ben piantati nel centrodestra, di cui siamo e restiamo la insostituibile componente liberale». Quindi «prefigurare surrettiziamente la liquidazione di Forza Italia è il paravento per eventuali manovre trasformistiche», vale a dire la fuga di un congruo numero di deputati per approdare nel partito di Renzi. Con l'accusato che non viene nominato ma che, sussurrano in molti, è Mara Carfagna.
Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Novembre 2019, 21:20
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