Diabolik, nelle chat delle ultime ore il nome del killer

Diabolik, nelle chat delle ultime ore il nome del killer

di Alessia Marani
C'è un identikit dell'uomo che ha sparato a Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, nel parco degli Acquedotti a Roma. E gli inquirenti nelle ultime settimane stanno raccogliendo elementi preziosi per stringere il cerchio attorno al killer, a partire dalle riprese audio-video registrate dalle telecamere dell'edificio di via Tiburtina che ospita gli uffici di G. I., imprenditore già noto per le vicende dell'inchiesta di Mondo di mezzo (fu indicato come il custode del tesoro nero di Carminati, accusa che non trovò alcun riscontro) e implicato con il commercialista Marco Iannilli nella bancarotta Arc Trade, società già coinvolta nell'inchiesta Enav Finmeccanica.

Diabolik, le verità di Gaudenzi: «I trafficanti d'oro rapirono anche un bambino»

LA BARCA AD ANZIO
É G.I. l'ultima persona a vedere vivo Piscitelli il pomeriggio del 7 agosto, prima dell'appuntamento con la morte in via Lemonia. «Fabrizio venne a trovarmi intorno alle 17,30 - racconta - si intrattenne per un'oretta ed era in compagnia del suo autista cubano. Non mi era sembrato preoccupato, solo stanco. Mi diceva che non vedeva l'ora di andare in vacanza, al mare, ma non sapeva a chi lasciare i suoi cani». G.I. ricorda che «Fabrizio stringeva il telefonino in mano, non mi pare avesse ricevuto chiamate ma si stava scambiando dei messaggi con qualcuno. A un certo punto ha detto al cubano: Dai andiamo a sto appuntamento così poi partiamo per Anzio. In serata, infatti, doveva raggiungere dei nostri amici ormeggiati in porto per festeggiare un compleanno, in barca, direzione Ponza. Io gli dissi che non sarei andato perché dovevo lavorare. E lui mi prese in giro: Lavori troppo. Eravamo rimasti che ci saremmo rivisti venerdì o sabato. Invece la sera, un amico mi ha mandato un messaggio: Gianlu' hai visto? Hanno sparato a Diabolik. Io risposi che non era possibile: Ma se l'ho visto solo mezz'ora fa!».

I MESSAGGI SU TELEGRAM
Gli agenti della Squadra Mobile hanno acquisito le immagini, che hanno anche l'audio, del passaggio di Diabolik nei corridoi e negli atri dell'azienda di I. «Mi aveva detto che aveva un appuntamento, ma non con chi - aggiunge I. - ma da come parlava non mi sembrava che temesse qualcosa. Altrimenti avrebbe preso delle precauzioni, come minimo si sarebbe portato altra gente dietro, era uno attento». Gli investigatori sono alla ricerca di una parola sfuggita e captata dall'audio o di un'immagine che inquadri la schermata del telefonino, che possa fare capire con chi il capo ultras degli Irriducibili avesse appuntamento nel parco di Cinecittà. Il mistero dell'ultimo appuntamento, infatti, finora non è venuto fuori dall'esame dei cellulari, indecifrabili. Ma se fosse stato concordato solo via messaggi potrebbe comunque rimanere un mistero dopo l'analisi degli apparecchi perché Diabolik utilizzava Telegram che cancella il contenuto in automatico.

LE IPOTESI
G. I. aveva conosciuto Piscitelli qualche anno fa, «presentato da amici comuni», spiega. «Eravamo vicini ideologicamente, entrambi di destra, e credo che mi volesse davvero bene. Lui aveva il suo mondo, sia chiaro, io il mio. Ma mi chiedeva consigli imprenditoriali». Come anche il 7 agosto. «Venne da me perché era intenzionato a fare crescere la sua radio, la Voce della Nord - aggiunge il manager, in passato anche patron dell'Ancona calcio -, gli suggerii di arricchirla con programmi e notiziari. Gli dissi che avrebbe dovuto cominciare a raccogliere le sponsorizzazioni sfruttando le tante e importanti conoscenze di cui godeva. Di farsi le ferie e buttarsi nel nuovo progetto da settembre».

Ma chi può avere ammazzato Piscitelli? «Chi lo ha fatto ha voluto destabilizzare un ambiente - la teoria di I. - o rafforzare paradossalmente l'idea che a Roma ci sia una mafia da sconfiggere alla vigilia della sentenza di Cassazione del 16 ottobre su Mondo di mezzo». E i video di Gaudenzi, la pista dell'oro? «A vederlo, pare che abbia parlato sotto dettatura, un delirio. Di sicuro dopo la morte di Fabrizio, in tanti hanno paura. Se sono riusciti a fare fuori lui, in molti si sentono in pericolo. Nessuno si fida più di nessuno».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Maggio 2023, 17:16
© RIPRODUZIONE RISERVATA