Songbook per l'Europa, l'Italia deve votare i propri brani

Songbook per l'Europa, l'Italia deve votare i propri brani
Meglio Almeno tu nell’universo cantata da Mia Martini o la celebre romanza Nessun Dorma della Turandot di Giacomo Puccini per rappresentare l’Italia nell’Europa delle sette note? Più adatta Bella ciao o Generale di Francesco De Gregori? E tra le canzoni per i bambini è più identitaria 44 gatti, Alla fiera dell’est, Il valzer del moscerino o Ci vuole un fiore?

L’Italia, come gli altri 26 Paesi dell’Unione (tutti tranne il Regno Unito, ormai in uscita dall’Ue), è chiamata a scegliere le sei canzoni, in una lista di cinquanta, che dovranno rappresentare il Paese nel primo Songbook dell’Unione Europea. Dal 2015 più di 80mila votanti da 26 Stati hanno partecipato all’evento. L’Italia è l’ultimo ad essere invitato ad esprimersi e potrà farlo fino al 27 ottobre (sul sito www.eu-songbook.org). Ad individuare le cinquanta canzoni tra cui scegliere (divise in sei categorie: Canzoni d’amore, Natura e Stagioni, Libertà e pace, Canzoni popolari, Fede e Canzoni per bambini) sono stati insegnanti di musica italiani, allievi di musica e cantanti di coro - principalmente da Catania, Roma, Milano e Ferrara. Tra le canzoni nominate sono presenti sia classici come O sole mio e O surdato nnamurato sia canzoni più contemporanee come C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones o La Donna cannone. «I brani selezionati rappresentano trasversalmente il gusto e la tradizione musicale di milioni di persone. Attraversando il tempo, abbracciano e uniscono generazioni di fruitori e appassionati di tutti i generi della canzone», spiega Stefano Sanfilippo, docente di accompagnamento pianistico presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini” di Catania, redattore del Songbook per l’Italia.

La pubblicazione della prima edizione del “The European Songbook” è prevista per il 9 maggio 2020, in occasione della Giornata Europea: si tratterà di 162 canzoni stampate sia nelle lingue originali, sia nella loro traduzione in inglese. Il ricavato delle vendite servirà a finanziare una seconda edizione in tutte le 24 lingue ufficiali dell’UE.

L’idea è nata 15 anni fa, dall’incontro tra un italiano e un danese, quando il musicista e compositore Francesco Calì (1966) vinse un concorso internazionale e fu invitato al Conservatorio di Musica Ritmica di Copenaghen. Da lì a poco Calì si trasferì a casa della sua futura moglie, dove al piano di sopra viveva lo scrittore e giornalista danese Jeppe Marsling, il quale ben presto s’incuriosì all’ascolto delle molte melodie italiane che provenivano dal piano inferiore. Dopo essersi incontrati, i due artisti si resero conto di quanto poco conoscessero del patrimonio musicale dei reciproci paesi e nel 2015 decisero di fondare l’Associazione del «Songbook per l’Unione Europea». «Condividere i nostri tesori musicali sembra poter essere un modo diretto per contrastare la separazione dell’Unione Europea in favore di un processo di reciproca conoscenza», afferma il fondatore e presidente dell’iniziativa, Jeppe Marsling. 
Ultimo aggiornamento: Domenica 29 Settembre 2019, 20:47
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