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«Quella scorsa è stata tra le due peggiori degli ultimi anni per numero di casi, pur essendo partita un po' in sordina - sottolinea -. Quest'anno le prime previsioni che si possono fare, soprattutto sulla base dell'andamento dell'epidemia nell'emisfero australe , sono per una stagione con meno casi ma più aggressivi, data la presenza dei virus A che di solito danno più complicazioni».
Il caso emerso ieri del bambino negli Usa morto per influenza, aggiunge Pregliasco «ci ricorda che questa malattia può uccidere, soprattutto i soggetti più fragili.
Da noi la consapevolezza è minore, mentre invece bisogna essere preparati. Soprattutto se ci sono comorbidità, come in questo caso, l'influenza può essere molto pericolosa, e non a caso ogni anno registriamo nel nostro paese 8-10mila morti collegati al virus - prosegue -. I più a rischio sono i soggetti anziani, o chi ha una malattia preesistente, ma le complicazioni possono riguardare tutti».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Settembre 2019, 17:20
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