Cerciello, trovate impronte di Natale Hjort nel nascondiglio del coltello. Foto di droga e armi sui telefonini

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Ci sono le impronte (palmari e digitali) di Christian Gabriel Natale Hjort, accusato di concorso con Finnegan Lee Elder nell'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello, su uno dei pannelli del controsoffitto della camera dell'albergo dove è trovato il coltello utilizzato da Elder per colpire il carabiniere. Le hanno rilevate i carabinieri del Ris mentre dalle analisi dei cellulari dei due americani spuntano foto di droghe e soldi in contanti, nonché chat Whatsapp risalenti ai minuti subito successivi all'omicidio. In una di queste Finningan Lee Elder scrive alla fidanzata: «Qualunque cosa accada ti amo, non so se torno...». In un'altra del 30 giugno Natale Hjort viene accusato dalla madre di essere bugiardo e continuare a spacciare droga. 

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Secondo gli inquirenti l'individuazione delle impronte di Natale Hjort è un dato importante in quanto l'americano ha sempre negato di avere avuto a che fare con l'arma. La novità, che quindi aggrava la posizione di Natale, è contenuta nella relazione dei carabinieri del Ris depositata in vista dell'udienza del Riesame in programma per lunedì prossimo. Si tratta di una impronta palmare e due impronte papillari. Il pannello era stato prelevato nel corso dell'ultimo sopralluogo dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, nell'hotel di Prati dove i due americani alloggiavano, a poche centinaia di metri dal luogo del delitto. Lì era stata trovata l'arma, un coltello con una lama da 18 centimetri con cui il vicebrigadiere era stato colpito per undici volte.

Secondo quanto si è appreso, sul soffitto non sono state individuate impronte di Elder, il che fa supporre che sia stato il solo Natale a nascondere il coltello a lunga lama utilizzato dal suo amico per colpire Cerciello. Che i due avessero «dimestichezza» con armi e coltelli emerge in modo lampante dall'analisi dei cellulari. Decine le foto che li ritraggono mentre impugnano pistole e armi da taglio in quella che appare come una sorta di ossessione. Da queste immagini emerge come i due indagati «siano spavaldi e inclini alla sregolatezza», scrivono in una informativa i carabinieri.

 
 

In alcuni video è ripreso Natale mentre maneggia armi, ostentate «con irriverenza e disinvoltura» e con il volto coperto da un passamontagna. Dalle verifiche sui cellulari, anche moltissime foto di droga e denaro in contante. «La quantità di immagini presenti all'interno dell'apparato telefonico - si legge nel documento dei carabinieri - aventi per oggetto effigi che riproducono narcotici e medicinali di vario tipo, è risultata copiosa». 

Le immagini sono state estrapolate da alcune chat. «In alcune compare Natale che insieme «alla sua presunta ragazza o talvolta da solo, ostenta il possesso di ingenti somme di denaro che, correlate ad alcuni messaggi estrapolati da whatsapp presente nel telefono cellulare dell'indagato, potrebbero essere comunque derivanti dai proventi della vendita dei narcotici», scrivono gli investigatori. 

Un sospetto, quello dello spaccio, di cui parla la stessa madre del giovane in una chat con il figlio. «Sei un bugiardo - gli dice -. Se hai bisogno di farmi passare per quella cattiva così puoi andartene, fare uso e vendere droga ed andare alle feste tutte le notti senza avere una vita che sia produttiva, puoi andare avanti e farlo. Non mi sento colpevole nemmeno per un secondo perché sono più che ragionevole con te e tutto ciò che fai è approfittartene senza dare nulla in cambio». Ancora: «...è una cazzata che non stai vendendo droghe poiché non hai un lavoro e continui a comprare cose. Cose costose. Mi menti costantemente...». Nelle chat trovate dagli inquirenti anche quella tra Elder, reo confesso dell'omicidio, e la sua fidanzata subito dopo il delitto, da cui emerge la preoccupazione per quello che potrà capitargli. «Qualunque cosa accada ti amo... non so se riesco a tornare», dice alla ragazza. 
 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Settembre 2019, 22:35
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