Roma, in Campidoglio plastica ovunque. Altro che plastic free, plastic sì
di Michela Poi
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Se ci si avvicina al bancone del bar all’ora di pranzo, la prima cosa che salta all’occhio è proprio la pila di contenitori in plastica trasparente. Piatti accatastati l’uno sull’altro, in bella vista, a disposizione di consiglieri e dipendenti. Accanto, immancabili, decine di posate in plastica all’interno di altrettante bustine di plastica. Come chicca finale: pane servito in bustine dello stesso materiale. A fine pasto, poi, il tutto rimane abbandonato sui tavolini e gettato alla rinfusa nei contenitori della raccolta differenziata. Plastica nella carta. Umido un po’ ovunque. Insomma, un tripudio di materiale inquinante da film dell’orrore.
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E pensare che solo due giorni fa sul profilo social della Raggi compariva un orgoglioso annuncio. «Abbiamo riciclato 350 mila bottiglie in sole sei settimane», aveva scritto su Facebook riportando i risultati raggiunti grazie alle macchinette mangiaplastica nelle stazioni metro. Per ora dei proclami della sindaca rimane solo un cartello sbiadito con scritto: «plastic free». Chissà cosa ne direbbe Greta Thunberg. Fortuna che è dall’altra parte del mondo.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Settembre 2019, 16:48
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