Patenti, in arrivo aumenti del 22%. Rischio di retroattività: pagherà chi l'ha conseguita dal 2015
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PATENTI, IL RISCHIO DI RETROATTIVITÀ
Il provvedimento interessa anche tutti coloro che hanno conseguito le patenti B e C1 dopo l'1 Gennaio 2015. Le autoscuole potrebbero infatti chiedere agli allievi degli anni passati l’integrazione, che corrisponde al 22 per cento del totale, delle cifre pagate per i corsi di scuola guida pregressi. Per rispettare il provvedimento, le aziende dovranno anche restituire l'Iva degli ultimi quattro anni e potranno far ricadere le spese sulle spalle dei clienti.
«Vogliamo evitare la retroattività», le parole dell’Ing. Marco Palma, presidente di Antares, associazione nazionale delle autoscuole riunite, che aggiunge: «Si è verificato nel 2004 un caso simile riferito alle prestazione mediche non curative. Il quell'occasione riuscirono ad evitare la retroattività del provvedimento. Noi chiederemo come prima cosa questo, per poi avanzare la proposta di un regime di tassazione agevolata». La Confarca (confederazione Autoscuole riunite e consulenti automobilistici) preoccupata per il rischio retroattività , annuncia intanto la mobilitazione.
LA SENTENZA
Il 14 Marzo 2019 l’organo europeo si è espresso su ricorso della scuola guida tedesca A & G Fahrschul-Akademie GmbH, decretando che «La nozione di “insegnamento scolastico o universitario” non comprende l’insegnamento della guida automobilistica impartito da una scuola guida» e non può pertanto beneficiare dell’esenzione Iva. La normativa è stata ripresa dalla nostra Agenzia delle Entrate, che lo ha reso noto con una risoluzione proprio lunedì 2 Settembre. Nella nota, si specifica inoltre che non saranno dovute né sanzioni né interessi aggiuntivi.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Settembre 2019, 10:59
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