Carabiniere ucciso, il collega di Mario Cerciello Rega: «Eravamo disarmati, in bermuda e senza tesserino»

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Mario Cerciello Rega, ci sono novità sulla vicenda del carabiniere ucciso a Roma lo scorso 26 luglio. Per l'omicidio del vicebrigadiere sono indagati gli americani Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, attualmente in carcere.
A far luce tra i dubbi emersi attorno alla dinamica dell'accaduto arrivano nuovi dettagli. A rivelarli il collega del carabiniere ucciso, Andrea Varriale. Il carabiniere ha ammesso che lui e Cerciello quella sera erano in borghese, disarmati e senza tesserino di riconoscimento. 

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A riportare quello che avrebbe ammesso Varriale è Open. «Anche la mia pistola era nell’armadietto. Eravamo in borghese con bermuda e maglietta, l’arma si sarebbe vista», avrebbe detto il militare al reggente della Procura. Una dichiarazione che contrasta con quanto ricostruito finora, ovvero che i carabinieri si sarebbero qualificati prima di presentarsi ai due giovani americani. 
 
 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Settembre 2019, 09:16
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