Australia, da ottobre stop alla scalata dell'Uluru: assalto dei turisti al monolite-simbolo
di Francesca Spanò
Una formazione arenaria di 550 milioni di anni fa
L’Uluru si trova nel cuore del deserto rosso australiano e dopo anni di proposte, sarà presto osservabile solo da lontano. Precisamente dal prossimo 26 ottobre. Lo stop alle arrampicate, però, sembra aver scatenato una sorta di panico generale e da ogni dove la voglia di salire lassù per l’ultima volta è diventata irrefrenabile e le polemiche, ovviamente, non mancano. Basta fare un giro su internet per accorgersi che tutta l’estate c'è stato un moltiplicarsi di immagini di potenziali scalatori che poco a cuore hanno l’importanza che il monolite riveste per gli aborigeni.
La data è solo una formalità
Il problema non è il giorno in cui questo tratto del Parco Nazionale Uluru-Kata Tjuta sarà interdetto, ma il valore che è dato al territorio e che resta sconosciuto ai più. Se finalmente è stato confermato il diritto del popolo Anangu di preservare un luogo sacro e legato direttamente al passato, questa inattesa presenza turistica sembra beffarsi del valore ambientale e culturale del sito. Del resto, l’annuncio della chiusura ormai è avvenuto da tempo. Era il 2017 quando fu resa pubblica la decisione e per un lungo periodo i visitatori smbravano aver capito il profondo valore dell’Uluru scegliendo di non arrampicarsi. Con l’avvicinarsi dello stop, però le cose sono cambiate ed è ricominciato un vero e proprio vandalismo che porta anche a selfie in zone proibite e all’abbandono di rifiuti sulla cima. Senza rispetto alcuno. Per fortuna però, non è l’unico modo di visitare la montagna rossa. Sono tantissimi, infatti, coloro che per emozionarsi non hanno bisogno di altra adrenalina rispetto a quella regalata dalla fortuna di trovarsi sì, a due passi da questa meraviglia naturalistica che ha attraversato i secoli.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Settembre 2019, 19:22
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