Bimbo segregato nella villetta degli orrori e picchiato con un tubo: genitori ai domiciliari

Bimbo segregato nella villetta degli orrori e picchiato con un tubo: genitori ai domiciliari
L'accusa è sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia. La vittima è un bambino di 11 anni, tenuto tenuto segregato nella sua cameretta all'interno di quella che è stata ribattezzata «la villetta degli orrori», nelle campagne vicino ad Arzachena, in provincia di Sassari. Gli aguzzini, i genitori, sono finiti ai domiciliari. La coppia era stata arrestata lo scorso 29 giugno e oggi, dopo le prime ammissioni, il gip ha disposto una misura cautelare più lieve. I carabinieri del riparto territoriale di Olbia avevano raccolto l'sos del bambino.

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La decisone del gip arriva a tre giorni di distanza dall'interrogario dei genitori. La madre, di 45 anni, ha dichiarato: «Non riuscivo più a fronteggiare la situazione, non sapevo come correggere i suoi comportamenti». Il padre, quarantasettenne, invece, si sarebbe dissociato dai metodi correttivi della moglie. Ha detto di non avere mai denunciato nulla per paura che togliessero loro il figlio.

La notte del 29 giugno il bambino aveva telefonato ai carabinieri per chiedere aiuto dopo essere stato chiuso a chiave nella sua stanza, senza letto, senza luce e con un secchio dove fare i bisogni.
I genitori erano andati al saggio di danza di una nipotina. Sul diario del ragazzino, ora affidato a una casa protetta e assistito da un'equipe di professionisti, sono state annotate tutte le punizioni che gli venivano inflitte per educarlo, compreso l'uso di un tubo per picchiarlo.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Agosto 2019, 22:53
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