Oltre l'Alzheimer, l'arte del Caregiving: la scleta di chi coltiva la vita nella malattia

Oltre l'Alzheimer, l'arte del Caregiving: la scleta di chi coltiva la vita nella malattia
Dopo una fortunata seria, iniziata con Perdutamente (Giunti, 2013) per settimane in classifica, Infinito presente (Sperling & Kupfer, 2017), tradotto nelle principali lingue, e Città senza mura (Fuorilinea, 2018), in Oltre l’Alzheimer – L’arte del Caregiving (Maggioli, 2019, 204 pp., 20 Euro) Flavio Pagano racconta un aspetto fondamentale non solo dell’Alzheimer, ma di ogni malattia degenerativa: il caregiving. L’assistenza, dunque, in tutte le sue forme, che, con l’aumento dell’età media, rappresenta una delle grandi sfide dell’umanità. Fedele al suo stile narrativo, Pagano il caregiving ce lo racconta come mai prima d’ora. Ne spiega l’essenza, la pratica quotidiana, e lo fa declinando il concetto di cura da tutti i punti di vista, per imparare a viverlo in maniera positiva, e per scoprire come, curando gli altri, esploriamo e curiamo prima di tutto noi stessi.

Che si tratti di una professione o di una scelta familiare, il fine di chi cura è sempre uno: coltivare la vita.
E questo vuol dire, prima di tutto, cercare la felicità. Una ricerca legittima anche nelle situazioni più estreme, perché, come scrive l’autore, in un passaggio che racchude l’intero spirito del libro: “C’è soltanto una definizione della parola vita che sia capace di esprimere realmente il significato dell’esistenza: “vita” è tutto ciò di cui noi ci prendiamo cura”.

Il libro contiene cinque saggi brevi firmati da Paola Barbarino, CEO dell’Alzheimer’s Desease International, Amalia Cecilia Bruni, direttore dell’Istituto di Neurogenetica, Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, Diego De Leo, professore emerito di Psichiatria, e Michele Farina, giornalista del Corriere della Sera e fondatore dell’Alzheimer Fest.
Ultimo aggiornamento: Domenica 21 Luglio 2019, 11:24
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