Roma, rientra l'allarme terrorismo, il siriano ricercato non è in Italia

Roma, rientra l'allarme terrorismo, il siriano ricercato non è in Italia
E' rientrato l'allarme terrorismo che aveva creato il panico a Roma nella serata di venerdì 19 luglio. Infatti, come anticipato dal Corriere della Sera in edicola oggi, un giovane tunisino era stato intercettato al telefono mentre diceva  «Domani sarò in Paradiso». Una frase ritenuta allarmante, perché faceva intendere che l'uomo sarebbe stao pronto a un'attacco suicida nella Capitale. E così era stato dato ordine dalla questura a tutte le volanti di prestare la massima attenzione, segnalando a tutti gli agenti le tre possibili identità del presunto Kamikaze.

Gli accertamenti svolti dall'Antiterrorismo della Polizia, secondo quanto si apprende da fonti dal Dipartimento
della Pubblica Sicurezza, avrebbero consentito di escludere che il siriano sia in Italia.

Dopo la segnalazione degli 007 - una delle tante che quotidianamente vengono vagliate dalle forze di polizia per trovare riscontri e che settimanalmente finiscono sul tavolo del Casa, il Comitato di analisi strategica antiterrorismo, per un'analisi più approfondita - la Questura di Roma aveva inviato a tutti i reparti una «segnalazione urgentissima di rintraccio» di un soggetto con due diverse identità, alla quale è allegata una foto. «Da accertamenti fatti nell'immediatezza è emerso che lo stesso si è registrato nel social network Facebook» con una delle due identità. «In caso di rintraccio del soggetto» la Questura invitava gli agenti a «prestare la massima attenzione e procedere al controllo» contattando immediatamente la Digos.


   
Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Luglio 2019, 10:14
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