"Popgiornalismo": il caso Dagospia fa scuola nel nuovo libro di Salvatore Patriarca

"Popgiornalismo": il caso Dagospia fa scuola nel nuovo libro di Salvatore Patriarca

di Valeria Arnaldi
«Ironia e assenza di moralismo sono i tratti salienti di Dagospia, chiavi di lettura del presente». Salvatore Patriarca ieri ha indagato le ragioni del successo di Dagospia, nel corso della presentazione del suo nuovo libro “Popgiornalismo. Il caso Dagospia e la post-notizia”, edito da Castelvecchi, presentato alla libreria Feltrinelli Red, in via Tomacelli. Insieme all’autore anche Andrea Minuz, docente all’Università La Sapienza, e Roberto D’Agostino che ha raccontato la nascita dell’idea, l’intuizione e l’analisi del momento, quando, nel 1999, si chiudeva il Novecento e si apriva una nuova realtà con la necessità di ripensare anche la sua narrazione.
Prendendo le mosse dalle continue trasformazioni dell’era digitale, il volume di Patriarca approfondisce la necessità di ripensare l’informazione, creando nuove possibilità connettive per comprendere un numero sempre più alto di dati e fatti.
Dagospia, in anticipo sui tempi, ha saputo cogliere il cambiamento, proponendo un nuovo modo di informare che ha fatto scuola. Da qui, l’analisi del pop-giornalismo e della post-notizia, con gli effetti che l’informazione produce, anche a livello di connessioni e di rete.
«Il rapporto tra chi legge e chi scrive – dice Patriarca – oggi deve essere quasi paritario, non c’è più grande differenza».
In tale ottica la conoscenza del quotidiano viene analizzata come opera aperta, guardando anche alla libera responsabilità del lettore.
Giornalista e filosofo Salvatore Patriarca ha pubblicato, tra gli altri, “il mistero di Maria. La filosofia, la De Filippi e la televisione” e “Adesso Renzi. I pensieri del rottamatore”.  
Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Luglio 2019, 21:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA