Reddito di cittadinanza, 120mila convocati, anzi no: «Anpal in forte ritardo». Rischio flop e sanzioni

Reddito di cittadinanza, 120mila convocati, anzi no: «Anpal in forte ritardo». Rischio flop e sanzioni
Reddito di cittadinanza, partono le chiamate ai 120mila che percepiscono il sussidio: anzi no. Finito il concorsone per i navigator doveva entrare nel vivo la fase 2, con le prime telefonate alle famiglie che ad aprile avevano avuto accesso al reddito da parte dei centri per l'impiego, con oggetto la data delle convocazioni in sede. Lo scrive il quotidiano Il Messaggero: la chiamata riguarderà circa 120mila nuclei familiari, con i percettori del bonus che saranno convocati per avviare la procedura e sottoscrivere i patti per il lavoro. Ma i forti ritardi da parte dell'Anpal nel fornire ai centri per l'impiego, rischia di far slittare ancora l'inizio della fase 2.

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Presentarsi all'appuntamento è obbligatorio: chi non ci andrà rischia di perdere il sussidio e va incontro a sanzioni molto severe. Non è da escludere che in tanti ignorino la convocazione, considerando che un terzo dei beneficiari ha ricevuto poche decine di euro: per gli altri che invece hanno ricevuto assegni più sostanziosi, dopo tre mesi sul divano è arrivato il momento di impegnarsi sul serio, come previsto peraltro dalla natura stessa del provvedimento.

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LE SANZIONI 
A venire convocato sarà più o meno il 24% della platea: tutti gli altri, già destinatari di misure di inclusione sociale o della pensione di cittadinanza, non hanno obblighi di attivazione lavorativa, specifica Il Messaggero. Chi non si presenterà nei centri per l'impiego vedrà il suo assegno azzerato per un mese, chi non si presenterà nemmeno la seconda volta dovrà invece rinunciare a due mesi, mentre dare buca per tre volte porterà alla revoca del diritto al sussidio. Decurtazioni ci saranno anche se uno solo dei componenti 'attivabili' della famiglia non partecipi alle iniziative del centro per l'impiego volte a trovare un lavoro al cittadino avente diritto.


ANCORA SENZA NAVIGATOR I bassi importi erogati a buona parte della platea però (si parla di 30mila nuclei che prendono meno di 300 euro al mese) fanno pensare che in tanti ignoreranno, almeno all'inizio, la chiamata dei centri per l'impiego. Chiamata che servirà fino a un certo punto, dato che i navigator che dovrebbero aiutare il disoccupato a orientarsi nel mondo del lavoro non saranno attivi prima di agosto, dopo il concorsone e in vista della loro 'formazione' intensiva prevista a luglio. Dopo la formazione, e dopo un esame per ottenere la certificazione Anpal, inizierà finalmente il loro percorso di orientamento: sempre che a farsi orientare sia rimasto ancora qualcuno.

LAZIO: MANCA PROCEDURA, NIENTE CONVOCAZIONI «Avremmo dovuto cominciare oggi a chiamare i beneficiari del reddito di cittadinanza con una procedura operativa che consentiva di contattare tutti coloro che devono fare il patto per il lavoro, ma la strumentazione non è arrivata dall'Anpal». Lo dice l'assessore al Lavoro della Regio Lazio, Claudio Di Berardino a proposito dell'annunciata partenza della fase due del reddito di cittadinanza prevista per. L'Anpal servizi - dice - è in «palese ritardo» e finora ha fornito solo un elenco cartaceo con 6.000 nomi, utilizzabile se le persone si presentano spontaneamente.

«Ci è stato dato un elenco cartaceo con 6.000 nomi - spiega l'assessore al Lavoro - ma possiamo usarlo solo nel caso le persone nell'elenco si presentino spontaneamente ai centri per l'impiego della Regione. Manca la procedura informatica per la convocazione. I centri per l'impiego non sono messi in condizione di fare il proprio lavoro legato all'attuazione della fase due del Reddito». «Non c'è un elenco telematico - spiega - nè le informazioni utili per poter chiamare le persone e stipulare il patto per il lavoro».

Nel Lazio è probabile che le persone occupabili e contattabili siano circa 15.000 sulle 120.000 «attivabili» tra i beneficiari del reddito di cittadinanza in tutta Italia. «Ci manca la strumentazione - insiste - che l'Anpal si era impegnato a darci entro il 24 giugno, data nella quale si doveva partire».
Al momento non ci sono le singole convenzioni tra Anpal e regioni (l'appuntamento è previsto per mercoledì 26 giugno) e «non ci sono tutte le procedure di attivazione collegate al reddito di cittadinanza. Di fatto tra i beneficiari del sussidio nessuno - conclude - ad oggi ha stipulato il patto per il lavoro. Continuiamo a confidare in una rapida risposta da parte dell'Anpal così da poter soddisfare le esigenze dei cittadini».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Giugno 2019, 15:48
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