Salmo, tre giorni di show su una nave da crociera: «Che figata! Adesso voglio farlo ogni anno»

Open Sea Republic, Salmo show sulla nave: «Che figata! Adesso voglio farlo ogni anno»

di Rita Vecchio
Benvenuti a bordo della repubblica di Salmo. Ovvero, del festival galleggiante a ritmo rap che per tre giorni ha scorrazzato sulla tratta Genova Olbia, con mille persone a bordo, musica, dj set e tanto divertimento. Questo è stato l’Open Sea Republic che il rapper sardo ha messo in mare insieme a Red Bull. Salpati venerdì 21 giugno dal porto di Genova, destinazione Olbia, e rientro il 23 mattina, «è stato un sogno che ho realizzato. Tutto molto figo. Da tanto speravo di fare una cosa così, e spero di ripeterlo ogni anno e sempre più in grande», dice il rapper, di origini sarde (nato proprio a Olbia) che sulla carta di identità è Maurizio Pisciottu. «Da piccolo ho preso spesso la nave, e dormendo il più delle volte sul ponte sognavo di averne una tutta per me, su cui poter organizzare feste e andarmene in giro facendo casino. Ecco quel sogno oggi è è diventato realtà». A bordo niente politica, «solo un gruppo di ragazzi che si vuole divertire. Salvini? Se vuole salire anche lui, può. Basta che rappi». 
 
 

Una tre giorni di festa a bordo. Un festival, per l’appunto. Tra i passeggeri una serie di ospiti. Franco126, Gemitaiz, Nitro, Venerus, Adiel, Frenetik & Orang3 feat Victor Kwality. Il rapper che tra gli altri sogni ha quello di fare un film con Tarantino, è pronto pure era un altro disco. Reduce dal successo dell’anno scorso di Playlist, album con quasi 10 milioni di stream nel suo giorno di uscita, e dal tour nei palazzetti, pubblica su Instagram la scritta “Nuovo Album”. Non si sbilancia molto, ma il disco ci sarà e lo conferma: «Pensavo di smettere di fare musica per un po’ e invece l’ispirazione è venuta a svegliarmi». Ed è proprio durante il live di sabato sera a bordo della nave che spoilera un pezzetto di una delle nuove tracce. Questo uno dei motivi per cui non ha accettato di fare X Factor? «. - risponde, lui che era tra i papabili giudici prima della scelta di Sfera Ebbasta - Ho sempre messo la musica davanti a tutto. Pure ai soldi. Per me andare a X Factor adesso sarebbe stato come farmi la fossa da solo». E sul paragone con Fedez, che invece il ruolo non lo aveva rifiutato, «ognuno fa quello che gli pare», dice. «Oggi? Si guadagna solo con i live. La trap italiana è birra diluita con l’acqua, non è di certo come quella americana. E quando i rapper ti fanno vedere il ventaglio dei soldi, significa solo che hanno prelevato tutto e hanno il conto in rosso. La ricchezza è solo apparente. Certo, se si fa San Siro, i soldi li hai. Quindi devi essere bravo dal vivo. Solo così hai vita eterna». E se ride sul fatto che le bandiere sarde si portano in ogni live, dice a proposito delle sue origini: «Ho un rapporto malato con la mia terra. Fino a 27 anni volevo scappare da qui, ora ho bisogno fisico di tornare. Come il mal d’Africa, io ho il mal di Sardegna». E infatti è a Olbia che ha attraccato. 


 
Ultimo aggiornamento: Domenica 23 Giugno 2019, 17:26
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