Tria: intesa per evitare procedura Ue. Juncker: «L'Italia sbaglia direzione»

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«Pur rimanendo convinti che le regole Ue devono essere migliorate e semplificate, è nel nostro interesse trovare un compromesso» e arrivare a un «accordo» con Bruxelles per evitare la procedura di infrazione. Questo in sintesi il messaggio lanciato da Tria nella sua informativa alla Camera sulla procedura d'infrazione Ue contro l'Italia per debito eccessivo. 

Ma dalla Ue è arrivata la risposta secca. Il comitato economico e finanziario dell'Ue, l'organismo di cui fanno parte i rappresentanti dei ministeri del Tesoro, ha sostenuto la linea della Commissione europea ritenendo che l'apertura di una procedura per deficit eccessivo basato sul debito nei confronti dell'Italia sia "giustificata". È il via libera ai passi successivi per avviare effettivamente la procedura, cosa che avverrà se nel frattempo non sarà raggiunto un accordo tra Commissione e Governo italiano sulle misure necessarie per rimediare alla mancata riduzione del debito nel 2018 e per assicurare che nel 2019 e nel 2020 sarà assicurata una diminuzione del debito/pil in linea con il patto di stabilità. 


«Penso che l'Italia corra il rischio di restare intrappolata per anni in una procedura per deficit eccessivo, e vorrei evitarlo, ma questo dipenderà dagli impegni che il Governo italiano prendera», ha detto il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, spiegando di non voler umiliare l'Italia, nell'incontro organizzato da politico.eu. Poi ha aggiunto che «quello dell'Italia è un problema serio» e alla domanda se l'Italia fosse un pericolo per la stabilità finanziaria europea ha risposto: «Non ancora».

​Intanto se tutti i passi necessari per avviare e completare la procedura con la quale viene aperto un contenzioso sul rispetto delle regole sui conti pubblici saranno seguiti, e questo in assenza di un rimedio da parte italiana, l'Ecofin potrebbe avviarla formalmente nella riunione del 9 luglio. C'è dunque tutto il tempo per trovare una soluzione che scongiuri un lungo periodo nel quale la politica di bilancio dell'Italia sarebbe vincolata a una stretta sorveglianza e verifica da parte europea, una situazione sempre difficile e particolarmente indigeribile per il Governo italiano date le posizioni dei due partiti di maggioranza. Giovedì a Lussemburgo si riuniranno i ministri finanziari per l'incontro mensile dell'Eurogruppo e venerdì i ministri finanziari si riuniranno a 28 (Ecofin). Sarà l'occasione per fare il punto sul caso italiano e per il ministro dell'economia Tria per spiegare ai colleghi la situazione e come intende evitare la procedura che a quest punto ha la marcia innestata.

«L'iniziativa della Commissione di riesaminare la posizione italiana» sul rispetto della regola del debito «fa parte delle normali procedure di sorveglianza previste dal Trattato e non è in contraddizione con l'accordo di fine 2018», ha detto Tria. La Commissione era «sostanzialmente tenuta» a preparare il Rapporto sul debito nel quale si ritiene giustificata l'infrazione. «In termini procedurali - ha ricordato il ministro - la questione passa ora al Comitato Economico Finanziario dell'Unione (CEF) che si riunisce oggi.
Se il CEF approverà le conclusioni della Commissione e non interverranno nuovi sviluppi, la decisione verrà rimessa al Consiglio dell'Unione Europea». Ma l'Italia, ha sottolineato più volte e in chiusura del suo discorso, è pronta a cercare «un ragionevole punto d'incontro» e ad aprire una fase di dialogo per trovare un accordo per evitare la procedura.

 


«L'atteggiamento del governo italiano sarà costruttivo, ribadiremo le nostre ragioni agli altri paesi europei cui spetterà di trarre le conclusioni e cercheremo di trovare un ragionevole punto d'incontro», ha detto il ministro riferendosi alla valutazione che sarà fatta dal Comitato economico e finanziario sull'avvio della procedura Ue sui conti pubblici italiani. «Dovremo renderci disponibili a un dialogo serrato e costruttivo che consenta di arrivare a un accordo per evitare la procedura».

È interesse del governo «normalizzare definitivamente le condizioni del nostro mercato dei titoli di Stato, la cui solidità è fondamentale non solo per i risparmiatori e le istituzioni finanziarie, ma anche e soprattutto per una vera ripresa dell'economia». 


«Il Governo monitora costantemente l'andamento dei conti pubblici ed è determinato a perseguire il fondamentale obiettivo di saldo strutturale e ad adottare tutte le cautele e le iniziative funzionali al raggiungimento di tale obiettivo». 

«Il Parlamento ha impegnato il Governo, con l'approvazione del Def, a riprendere il percorso di riduzione del debito e di avvicinamento al pareggio di bilancio pur in un quadro di non aumento e di progressiva riduzione della pressione fiscale», ricorda il ministro. «Si tratta di un'indicazione positiva perchè la riduzione della pressione fiscale è favorevole alla crescita se perseguita salvaguardando la stabilità finanziaria. Il Governo è al lavoro per rispettare queste indicazioni. Questo spiegheremo alla Commissione».

Banchi del governo non particolarmente gremiti durante l'informativa. Nel corso dell'intervento del titolare del Tesoro, erano presenti i ministri della Salute Giulia Grillo e quello per i Rapporti col Parlamento Riccardo Fraccaro oltre al sottosegretario all'Economia, Massimo Garavaglia. Nel corso del dibattito che ha fatto seguito all'informativa, fra gli esponenti del governo solo il ministro Tria è rimasto ad assistere agli interventi delle varie forze politiche.

Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Giugno 2019, 17:42
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