Baudo: «Per il mio compleanno vorrei uno show sull'Italia del Duemila»

Baudo: «Per il mio compleanno vorrei uno show sull'Italia del Duemila»

di Donatella Aragozzini
ROMA - Ottantatré anni – compiuti oggi – e non sentirli. Perché Pippo Baudo, al quale la Rai dedica una serata speciale per festeggiare il traguardo invidiabile dei 60 anni di carriera (Buon compleanno... Pippo, in onda stasera alle 20.30 sulla rete ammiraglia), guarda ancora al futuro, a quello che può realizzare con la tv di Stato. «Avendo un cervello pensante, con le mie idee posso essere utile per la Rai anche per l’avvenire», ha detto nel corso della presentazione del programma, che si è conclusa con il taglio della torta e la consegna di una targa. E una delle sue idee è quella di riprendere un po’ la formula di Novecento, che raccontava il secolo scorso, per ripercorrere i Duemila. «Gli ultimi venti anni sono stati importanti, di rivoluzione culturale, politica, con personaggi dello spettacolo nuovi – spiega – la vita è un mosaico con tante tessere, unendole insieme si crea un quadro».

La serata celebrativa ricorderà naturalmente i tanti, tantissimi programmi condotti da Baudo dal 1959 ad oggi, con la partecipazione di numerosi ospiti, molti dei quali “scoperti” da lui: Fiorello (che si è collegato in streaming per fare gli auguri di buon «Pippesimo»), Lorella Cuccarini, Al Bano e Romina Power, Giorgia, Michelle Hunziker, Laura Pausini, Jovanotti, Massimo Lopez e Tullio Solenghi, Ficarra e Picone, Gigi D’Alessio, Giancarlo Magalli e Anna Tatangelo. «Ho scoperto tante persone perché ero curioso, andavo a cercare personaggi carini nelle sagre paesane», ricorda il padre dei presentatori tv, «allora la televisione era da fondare e bisognava creare un corpus artistico di livello. Ora l’Italia andrebbe rivisitata, è acciaccata ma qualcosa da scoprire c’è ancora ed è compito della Rai, che è servizio pubblico e deve creare cose nuove, avere qualcosa in più dei programmi commerciali, rimanere popolare mescolando contenuti più alti a quelli vicini a tutti. La Rai sta facendo tanto per quanto riguarda la qualità ma il palinsesto va rinnovato, è un dovere. Un programma nuovo all’inizio sconvolge ma, successivamente, può acchiappare il pubblico».

Guardandosi indietro, Pippo rivela di non avere «rancori, amarezze o rimpianti, solo gioie» (anche se avrebbe voluto «dirigere un’orchestra e condurre un tg, ma non ce l’ho fatta») e di nuovo guarda avanti: «Il vero uomo di vita prende spunto dagli insegnamenti del passato per disegnare prospettive per l’avvenire. Anche l’uomo di spettacolo deve fare così. Questo cavallo facciamolo sempre camminare verso un avvenire sempre più forte».
 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Giugno 2019, 09:53
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