Altro che leva obbligatoria: in Esercito reclute in calo. «Non si adattano, molti lasciano dopo 15 giorni»

Altro che leva obbligatoria: in Esercito reclute in calo. «Non si adattano, molti lasciano dopo 15 giorni»
Altro che leva obbligatoria o ritorno al passato: il fascino della divisa, tra i giovani, non fa più presa. L'allarme viene dal capo di Stato Maggiore dell'Esercito, il generale Salvatore Farina, che oggi in audizione alla Commissione Difesa della Camera ha puntato il dito sui numeri molto bassi di nuove reclute, con il risultato di avere una forza armata con un'età media sempre più elevata.

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L'Esercito, ha detto Farina, non riesce a raggiungere la quota di 8mila nuove reclute l'anno: tra le cause di questa disaffezione alla divisa e alle stellette, Farina cita «i mutamenti educativi che la nostra società sta vivendo e che comportano una certa difficoltà dei giovani a confrontarsi con l'autorità e ad adattarsi ad una stile di vita più rigoroso e disciplinato».

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Accade così che negli ultimi anni è quasi raddoppiato il numero del personale che, affluito nei reggimenti volontari, presenta le proprie dimissioni nei primi 15 giorni, «senza avvenimenti particolari». Una dinamica, secondo il generale, «da correlare verosimilmente al fatto che i giovani non sono abituati ad un regime di vita più rigoroso e disciplinato». 

Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Maggio 2019, 19:46
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