Coppa Italia, Gasperini: «Sarà comunque un successo». Gomez: «Se vinciamo, balliamo la Papu dance»

Coppa Italia, Gasperini: «Sarà comunque un successo». Gomez: «Se vinciamo, balliamo la Papu dance»

di Valerio Cassetta
Una finale per la storia. Gian Piero Gasperini è carico ed emozionato in vista della finale di Coppa Italia contro la Lazio. Alla vigilia dell’ultimo atto della competizione il tecnico bergamasco ha parlato in conferenza stampa allo stadio Olimpico di Roma, accompagnato dal Papu Gomez:

Invasione. «Sono molto contento, soprattutto se dovessimo vincere la coppa. E’ un risultato che si ottiene tutti insieme, dai tifosi ai giocatori. E’ un successo comunque portare tanta gente da Bergamo a Roma».

Significato. «Tutti possono capire l’importanza di questo finale per l’Atalanta. Interpretiamo la gara come una qualsiasi partita contro una squadra forte. Con un seguito notevole. Siamo molto concentrati su quello che dobbiamo fare, la nostra forza è stata isolarci dal contesto esterno. Abbiamo le nostre chance, e in questo campionato abbiamo saputo vincere contro squadre forti. E’ una partita alla nostra portata».

Sentimento. «Un po’ di emozione c’è, è tanta, soprattutto oggi con il Presidente Mattarella. Sentiamo forte l’interesse che c’è intorno a noi. Man mano che ci avviciniamo si esaurisce un po’ tutto e ci concentriamo. Abbiamo giocato già partite così all’estero. Facciamo risultati da mesi, al di là delle emozioni. L’obiettivo è forte nella nostra testa».

Adattamento. «Il cambio di posizione del Papu ha influito moltissimo. Abbiamo trovato nuovi equilibri con numeri straordinari sia in termini realizzativi sia in classifica».

Carattere. «Questa squadra ha rimontato tantissime partite e ha sempre avuto le risorse per ripartire. Lavoriamo per fare la miglior partita».

Pronostico. «In una finale non ci sono favoriti, soprattutto perché si gioca a Roma. E’ una finale imprevedibile. Vincere 10 giorni fa ci ha dato la consapevolezza che possiamo vincere, ma sarà un’altra gara. E’ una gara aperta a tutti i risultati».

Esterni. «Noi sugli esterni abbiamo Hateboer e Castagne più Gosens. Ci siamo tutti a parte Toloi che è fuori da mesi. Ho tutte le varianti a disposizione, quindi lo vedremo domani chi scegliere».

Filosofia. «E’ atipica questa gara perché c’è l’Atalanta, mentre la Lazio è sempre stata presente in finale. Eliminare la Juventus ai quarti è stata una grande cose. La Juventus ha sempre dominato su tutto, questo è il primo anno in cui dovrà lasciare almeno un trofeo. C’è movimento nel calcio italiano, ma c’è anche distanza dal primo posto. Noi constatiamo che è difficile rimanere a certi livelli perché le società non vengono premiate. Mi auguro ci sia un sistema meritocratico per premiare le società come l’Atalanta».

Rimonte. «Gli episodi molto spesso cambiano le gare. Noi spesso siamo riusciti ad andare sopra al singolo episodio».

Traguardi. «Nessuna squadra fa ottimi risultati senza ottimi giocatori. Se è così tanto tempo che si fanno risultati, vuol dire che bisogna rivedere le valutazioni. Vi invito a pensare se loro possano far bene in altre big. Io credo di sì. Se oggi l’Atalanta è qui è sia grazie a me che alle prestazioni dei ragazzi. Avere continuità nei risultati per una società che non ha introiti al pari di altri nel tempo è una difficoltà. A Bergamo c’è maturità per capire la squadra non può essere sempre quella, mentre nelle grandi la Champions sembra una questione vitale».

Fioretto. «Cosa faccio in caso di vittoria? Io biondo sto malissimo, ma vado dietro al Papu. Che fai Papu? (“Balliamo”, risponde Gomez, ndr). Allora balliamo! (scherza Gasperini, ndr)».

Dilemma. «La coppa è molto bella. Partiamo da questa, ma il nostro spirito è quello di lottare per tutto. Non possiamo fare scelte».

Futuro. «E’ normale in questo periodo fare accostamenti con altre squadre. Credo che oggi dall’Inter, all’Atalanta, alla Roma e al Milan ci sono talmente pochi punti che in due partite può succedere di tutto. Credo che un po’ tutte quante stiano facendo un piano a, b e c. Sono tutte impegnate nel finale di stagione. Il futuro per noi è la coppa, poi la Juventus e l’ultima partita. Affronteremo tutto col presidente Percassi».

Appello. «Volevo aggiungere una cosa sui tifosi che vengono da Bergamo, composti da persone di diversi ceti sociali, da ragazzi, donne e famiglie. Spero che non ci sia nessun episodio che rovini una festa così bella e straordinaria. Mi auguro che tutti siano degni di questa finale, solo di sport e di calcio»

Dopo il tecnico, è stato Papu Gomez a rispondere alle domande dei cronisti:

Storia. «Per l’Atalanta rappresenta tantissimo la coppa. Credo che vincere domani sia straordinario per la storia del club. La vittoria manca dal ’63. Vincere questo trofeo con l’Atalanta sarebbe incredibile».

Segreti. «C’è stato un cambiamento di tutti, a partire dalla società. Mister Gasperini ha cambiato la mentalità di tutti: prima pensavano alla salvezza e ora giochiamo per altri traguardi. L’Atalanta è una delle migliori in Italia, ma forse senza mister Gasperini questo non sarebbe successo». 

Allenamenti. «Noi ci diveniamo tantissimo. E’ un piacere giocare in questa squadra. Guardo la coppa, vorrei abbracciarla, ma non posso».

Sfida. «Non mi fa nessuno effetto giocare contro la Lazio perché so che c’è stato un interesse della Lazio, ma ero molto convinto di restare a Bergamo. Lo avevo detto anche prima dell’estate che sarei restato».

Posizione. «Sono nato trequartista e poi piano piano il calcio si è un po’ rivoluzionato e ho giocato in diverse posizioni. Con la partenza di Cristante mi ha provato lì ed è andata benissimo. Poi ci ho preso gusto e ha cominciato a piacermi. Mi piace molto giocare lì».

Capitano. «Sono da cinque anni a Bergamo, non so se mi posso considerare una bandiera come De Rossi.
Sono importante per i miei compagni e per la società. Questo mi rende molto orgoglioso. Portare allegria nel popolo bergamasco è importantissimo».

Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Maggio 2019, 20:15

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