Alzheimer, il miglior alleato è l'olio extravergine d’oliva

Che l'olio d'oliva, e in generale la dieta mediterranea, faccia bene alla nostra salute è un fatto noto. Che sia un alleato nella lotta contro l’Alzheimer no. A evidenziare questa caratteristica è lo studio della dottoressa Manuela Leri, ricercatrice di Airalzh Onlus, Associazione Italiana Ricerca Alzheimer, presso il Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche “Mario Serio” dell’Università degli Studi di Firenze.

Negli ultimi anni, gli studi molecolari sul morbo di Alzheimer si sono concentrati su numerosi aspetti, tra cui la ricerca di nuove molecole capaci di prevenire la formazione di aggregati amiloidi tossici, oligomeri e fibrille, considerando che al momento non sono presenti terapie contro l’insorgenza di tale patologia. Lo studio della dottoressa Manuela Leri  si è focalizzato prevalentemente sulla ricerca delle basi molecolari dei principali composti fenolici dell’olio extravergine di oliva: il 3,4-diidrossifeniletanolo e l’oleuropeina aglicone. Entrambi risultano strumenti utili per combattere alcune delle alterazioni cellulari e tissutali che caratterizzano la malattia.

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I risultati, raggiunti dopo circa due anni di esperimenti, dovranno essere ulteriormente approfonditi ma evidenziano già il grande potenziale di questi polifenoli e offrono la possibilità di convalidare e ottimizzare il loro uso per la possibile prevenzione e terapia della patologia di Alzheimer.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Aprile 2021, 18:02
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