Troisi poeta Massimo, il ricordo per immagini e documenti a Roma, al Teatro dei Dioscuri al Quirinale

Troisi poeta Massimo, il ricordo per immagini e documenti a Roma, al Teatro dei Dioscuri al Quirinale

di Michela Greco
«Gentile signor Troisi, mi chiamo Paolo Sorrentino, ho 21 anni e sono nato a Napoli, abito al Vomero». Inizia così la lettera che il futuro regista premio Oscar per La grande bellezza spedì a Massimo Troisi per chiedergli di lavorare - come assistente o aiuto - nel suo successivo film. «Mi auguro di poter fare cinema piuttosto che lavorare in qualsiasi altro campo con la mia futura laurea in Economia e Commercio», chiudeva la missiva battuta a macchina, uno dei pezzi più sorprendenti della mostra Troisi poeta Massimo, che inaugura oggi al Teatro dei Dioscuri al Quirinale

Promossa e organizzata da Istituto Luce-Cinecittà, l’esposizione intraprende un percorso emotivo, artistico e culturale attraverso la storia dell’attore partenopeo nel 25° anniversario della sua scomparsa. Oltre ottanta scatti privati e immagini d’archivio, locandine, documenti e carteggi inediti, installazioni audiovisive che compongono il ritratto di un uomo e un artista dal grande talento comico e malinconico che, dopo l’exploit teatrale, ha conquistato il piccolo schermo e poi quello grande diventando non solo attore, ma anche regista e sceneggiatore cinematografico. «Alla base di tutti i lavori di Massimo - ha ricordato Enzo Decaro, suo socio nell’esperienza de La smorfia insieme a Lello Arena - c’era sempre un atto poetico che si esprimeva coerentemente rispetto a ciò che in quel momento faceva, una canzone, uno sketch, un film. Credo che Il postino, con cui Massimo ha chiuso la sua formidabile passeggiata terrena sia un ritorno al punto di partenza, alla poesia come atto profondamente personale e rivoluzionario».

Nella mostra, suddivisa in cinque ambienti che descrivono il viaggio umano e artistico di Troisi in una sequenza cronologica, si entra a testa in su, passando sotto la volta del Teatro dei Dioscuri affrescata con un patchwork di immagini del mondo dell’attore. Foto e lettere inedite della sua infanzia e giovinezza svelano un lato intimo di Troisi, mentre contributi multimediali compongono un racconto del “comico dei sentimenti” secondo chi lo ha conosciuto e ha lavorato con lui: tra gli altri Gianni Minà, Carlo Verdone, Renato Scarpa, Massimo Wertmüller, Marco Risi. Troisi poeta Massimo, a ingresso gratuito, ospiterà anche lo spettacolo omonimo scritto e diretto da Stefano Veneruso, dal 17 al 28 aprile.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Aprile 2019, 10:12
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