Incendio a Notre-Dame: tutto quello che sappiamo finora
di Simone Pierini
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Sempre secondo Finot «non rimarrà nulla della struttura in legno». Lo ha detto ai giornalisti francesi il portavoce di Notre-Dame, Andre Finot, parlando del devastante incendio che ha colpito la cattedrale. Salve invece tutte le opere d'arti. «Il tesoro della cattedrale è intatto. La corona di spine, i santi sacramenti». Lo ha riferito il giornalista di 'Liberation', Nicolas Delesalle, secondo quanto percepito dalle indicazioni un prete presente sul posto.
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COME SI STA ALIMENTANDO L'INCENDIO
«Guardando la nube che si sta sollevando dalla cattedrale di Notre Dame, si può comprendere che il vento, anzi l'ossigeno, sta facendo la sua parte per alimentare le fiamme, insieme alle strutture lignee che sono molto secche nella cattedrale». Lo ha affermato all'Adnkronos il responsabile della sede di Sassari dell'Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche, Pier Paolo Duce. «È un pò come quando si soffia su un camino per rendere più vivace la fiamma» ha aggiunto l'esperto del Cnr.
PERCHÈ I CANADAIR NON SONO UTILIZZABILI
Si è pensato di domare le fiamme dall'alto, ma l'ipotesi è stata scartata. È da escludere infatti l'impiego di Canadair. La direzione generale della sicurezza civile, su Twitter, ha spiegato che «il getto d'acqua su questo tipo di edificio potrebbe senza dubbio portare al collasso dell'intera struttura».
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COME SI PROPAGA IL FUOCO CON IL LEGNO
«La velocità media di propagazione del fuoco sul legno è di 0,7 millimetri al minuto, ma essa dipende in misura determinante da elementi quali la specie legnosa, la massa volumica, l'umidità e altri fattori fisico-chimici». Lo ha spiegato la ricercatrice de Cnr-Ibimet, Giovanna Bochicchio. «Nel caso di copertura a capriata, in particolare, la struttura reticolare delle fa sì che le travature vengano attaccate dalle fiamme su tutti e quattro i lati, riducendo la sezione residua e aumentando notevolmente il rischio di crolli» ha aggiunto ancora Bochicchio. Secondo l'analisi di Andrea Polastri del Cnr-Ibimet, inoltre, «l'enorme perdita causata da questo incendio invita a riflettere sul fatto che le strutture portanti in muratura di tanti edifici monumentali, come per esempio gli archi a sesto acuto di una cattedrale gotica, spesso sorreggono coperture lignee non sempre a vista di dimensioni talvolta enormi». «Si tratta di una scelta - ha aggiunto ancora Polastri - che infiniti esempi di longevità, come quello stesso di Notre Dame, confermano nella sua funzionalità: purtroppo però, in caso di incendio, la disponibilità di ossigeno che le fiamme trovano in quota ne accelerano la propagazione».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Aprile 2019, 22:58
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