Raffaele si opera per dimagrire e muore: «Tre interventi, gli hanno perforato l'intestino». L'ira della famiglia

Raffaele si opera per dimagrire e muore: «Tre interventi, gli hanno perforato l'intestino». L'ira della famiglia
Raffaele Arcella aveva 29 anni: è morto al II Policllinico di Napoli, dove era stato trasferito d'urgenza dopo due operazioni subìte nella clinica Trusso di Ottaviano, e la sua morte potrebbe essere un caso di malasanità. Raffaele, originario di Caivano, era residente a Crispano: è deceduto dopo un intervento di bypass gastrico, e lascia la moglie Maria, 26 anni, e un bambino di appena otto mesi.

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Il 29enne, racconta il quotidiano Il Mattino, era stato ricoverato lo scorso 28 marzo per l'intervento, nell'intento di ottenere una riduzione del suo peso: ma dopo l'operazione, avvenuta il 29, ci sono state complicazioni, come difficoltà respiratorie e febbre alta. I medici hanno optato per un secondo intervento, ma le condizioni di Raffaele sono peggiorate e il giovane è stato trasferito al Policlinico: le sue condizioni erano disperate, i medici lo consideravano in pericolo di vita e lo hanno operato una terza volta. Tutto inutile: Raffaele è venuto a mancare sabato scorso.



I familiari, scrive Il Mattino, hanno presentato due denunce: una alla stazione dei carabinieri di Crispano e l'altra al commissariato di polizia dell'Arenella a Napoli. «Nel primo intervento era stato perforato l'intestino», afferma nella sua denuncia Antonio, il papà del 29enne: inoltre nella clinica non c'era una sala rianimazione e i medici avrebbero attrezzato come rianimazione una camera destinata alla degenza. «Solo dopo due giorni i sanitari della clinica Trusso si decidevano a trasferirlo d'urgenza al II Policlinico, ma le condizioni di Raffaele erano davvero disperate, mio figlio è arrivato in fin di vita al II Policlinico, con un polmone non più funzionante e l'altro intaccato da broncopolmonite, e una setticemia in corso estesa a tutti gli organi interni», le parole del papà.

Quanto al terzo intervento, secondo indiscrezioni sarebbe stato necessario per sanare un'emorragia interna, perché l'agonizzante Raffaele aveva un'arteria lesionata nella parte retrostante allo stomaco. «Faremo tutto il possibile per accertare la verità, nel 2019 non si può morire per un banale intervento di by pass gastrico», hanno detto gli avvocati della famiglia, Vincenzo Barra e Giuseppe Caputo. Il pm Mario Canale ha disposto il sequestro della cartella clinica e della salma per procedere all'autopsia. Il fascicolo per competenza è stato trasmesso alla Procura di Nola ed è ora nelle mani del pm Antonella Vitagliano, che ha disposto il sequestro anche dell'altra cartella clinica della casa di cura di Ottaviano, i cui dirigenti sottolineano di aver dal primo momento collaborato con gli inquirenti, nell'intento che sia fatta assoluta chiarezza sull'accaduto.

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Aprile 2019, 14:49
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