«Silvia Romano è viva»: le indagini che riaccendono le speranze

«Silvia Romano è viva»: le indagini che riaccendono le speranze
Silvia Romano sarebbe viva. Ne sono convinti gli investigatori kenyani, che hanno incontrato i carabinieri del Ros per comunicare l'esito delle loro ricerche. La cooperante sequestrata il 20 novembre scorso mentre si trovava nel villaggio di Chakama a circa 80 km da Malindi, sarebbe sopravvissuta e non avrebbe superato il confine con la Somalia. Si riaccendono le speranze per la famiglia e il Paese intero.

Qualcosa inizia a muoversi. Soltanto due settimane fa il comandante del Ros Pasquale Angelosanto aveva inviato una lettera chiedendo di poter inviare un nucleo speciale per collaborare alle indagini, ma non aveva ottenuto risposta dal governo kenyano. A quel punto, il pubblico ministero Sergio Colaiocco ha chiesto una rogatoria internazionale e i militari italiani sono potuti volare a Nairobi per raccogliere il materiale e le dichiarazioni delle persone arrestate.

«Siamo sicuri che Silvia è viva», avrebbero assicurato gli investigatori. Tra le persone in manette in questi mesi ci sono anche due uomini che avrebbero accettato di collaborare: secondo la loro versione la ragazza sarebbe stata ceduta a una nuova banda di criminali avvalorando così l'ipotesi che Silvia sia ancora in Kenya.
Quattro giorni dopo il rapimento compiuto da un gruppo di uomini armati, attraverso Facebook e Twitter la polizia del Kenya aveva pubblicato i nomi dei tre ricercati (Ibrahim Adan Omar, Yusuf Kuno Adan e Said Adan Abdi), numeri verdi da chiamare o cui inviare sms e le rispettive foto con l'avvertenza che ciascuno «è armato e pericoloso». Il caso è seguito a stretto giro dalla Farnesina e dagli uomini dell'Aise, il servizio segreto per la sicurezza all'estero.



 
Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Aprile 2019, 11:51
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