Sara Di Pietrantonio uccisa e bruciata dall'ex, la Cassazione annulla la condanna: «Paduano merita l'ergastolo»
di Simone Pierini
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«Vincenzo Paduano è responsabile di tutti i reati che gli sono stati contestati, e non devono essergli concesse attenuanti: piuttosto, va celebrato un processo d'appello bis per valutare la sua condanna all'ergastolo», aveva detto il Pg, chiedendo di rigettare il ricorso presentato dalla difesa di Paduano e di accogliere quello della Procura generale di Roma contraria allo sconto di pena e al venir meno dell'accusa di stalking ritenuta assorbita nel reato di omicidio. Il Pg Tocci, ha chiesto di «dichiarare l'autonoma sussistenza del reato di stalking» come stabilito in primo grado e di annullare con rinvio la sentenza d'appello «limitatamente alla pena» che é da aumentare.
Paduano ha ucciso «non per un impeto di gelosia ma per spirito punitivo», ha ripercorso i fatti il Pg Tocci, ricordando che l'imputato «voleva esercitare sulla vittima un dominio possessivo». Ha poi aggiunto che «i social hanno invaso le nostre vite e ci rendiamo conto come sia invasivo un controllo su un account Facebook: l'inserimento abusivo in quello di Sara è sintomatico del dominio che voleva esercitare sulla ragazza».
«Tutti gli elementi raccolti dalle indagini non consentono alcun ragionevole dubbio sulla fondatezza delle aggravanti», della premeditazione e dei futili motivi. Strada sbarrata anche alla richiesta della difesa di Paduano di ottenere le attenuanti generiche per via delle «scuse» che tardivamente ha fatto ai familiari di Sara. Per il Pg Tocci, «si tratta innanzitutto di scuse tardive: è facile chiedere perdono dopo essere stati condannati all'ergastolo, e non si tratta solo di tardività o di facilità, ma anche di inconcretezza».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Aprile 2019, 20:59
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