Rifiuti, incendio Rocca Cencia: pm valuta ipotesi sabotaggio. Raggi: «Al lavoro per evitare caos»

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Dopo il Tmb Salario, messo ko dall'incendio di fine dicembre, le fiamme divampate nel secondo e ultimo impianto di trattamento meccanico biologico di proprietà dell'Ama, la tenuta del sistema di raccolta e gestione rifiuti a Roma appare a rischio. La Procura di Roma, per ora, ha aperto un fascicolo di indagine in cui si ipotizza il reato di incendio colposo, e c'è anche la pista del sabotaggio tra le ipotesi prese in considerazione dagli inquirenti.

«Questo incendio è un colpo durissimo per Roma e per tutti i romani», commenta la sindaca Virginia Raggi che però promette: «Ci rialzeremo anche questa volta». Gli impianti di Salario e Rocca Cencia, «erano gli unici siti di proprietà dell'azienda municipale di Roma e coprivano il trattamento della metà dei rifiuti della Capitale. Ne restano attivi soltanto altri due, di proprietà privata», sottolinea Raggi.

In Campidoglio già nel pomeriggio si riunisce una cabina di regia per ricercare le soluzioni utili a gestire i flussi dei rifiuti dopo l'ultimo rogo: ad essere invitati sono rappresentanti del Ministero dell'Ambiente, Regione Lazio e Ama. Se la struttura di Rocca Cencia, a differenza del Salario, come spiega Ama, «non è stata compromessa dalle fiamme», resta il nodo dei tempi della sua completa riapertura, per cui si attende il via libera delle autorità competenti. Al momento, infatti, una delle due linee resta ferma per accertamenti. I sindacati chiedono al vertice di Ama di convocare «un incontro urgente e di studiare tutte le soluzioni per evitare già nell'immediato la crisi sulla raccolta. La raccolta indifferenziata dei rifiuti - rimarcano - già è in affanno».

 


Dopo aver subito domato il rogo, i vigili del fuoco sono rimasti al lavoro per tutta la notte per spegnere completamente le fiamme. Sul posto in nottata sono arrivati anche Raggi e il pm Carlo Villani per effettuare un primo sopralluogo. I magistrati della Procura di Roma disporranno una consulenza tecnica per chiarire le cause del rogo. Nel frattempo Ama corre ai ripari, potenziando la raccolta differenziando e chiedendo «maggiore elasticità nei conferimenti in entrata presso gli altri impianti già utilizzati di Roma e del Lazio». Su Rocca Cencia, la sindaca avverte: «Se questo è l'ennesimo attacco e non un incidente, i responsabili sappiamo che non ci pieghiamo e non ci fermeremo».

In allarme anche lo stesso ministro dell'Ambiente Sergio Costa, in continuo contatto con la prima cittadina. Che sempre in giornata annuncia lo sprint «sul divieto di utilizzo delle plastiche monouso a Roma. Ci stavamo lavorando, a questo punto acceleriamo perché dobbiamo iniziare a sottrarre rifiuti a questo sistema criminale - dice Raggi -. Sono certa che i cittadini capiranno e saranno con noi. Ovviamente daremo un congruo termine a tutti gli esercizi commerciali e fornitori per gestire giacenze e scorte».

«La Capitale è in balia del degrado più totale da quasi tre anni senza che siano state finora proposte soluzioni concrete - tuona il Pd in Campidoglio -.
Al di là di eventuali colpevoli nell'incendio di Rocca Cencia, la Raggi e i suoi si assumano le proprie responsabilità». Per i M5S alla Camera «come ha dichiarato il Ministro Costa, è palese ormai che ci troviamo davanti a un piano ben orchestrato per non far funzionare il sistema dei rifiuti nella Capitale».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Marzo 2019, 19:58
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