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Il bambino, infatti, dopo le stressanti cure subite per cercare di guarire dalla sua malattia, è immunodepresso e rischia di contrarre più facimente malattie che per lui possono essere realmente molto pericolose. La mamma di Matteo si è battuta perché tutti i suoi compagni di classe venissero vaccinati, per permettere a suo figlio di tornare a vivere una vita normale, insieme ai suoi coetanei, andando a scuola.
La Asl di Roma ha provveduto alle vaccinazioni, tutti i genitori e il personale della Asl si sono riuniti per aiutare Matteo a tornare alla normalità e finalmente quel giorno è arrivato. Questa mattina, come annuncia la mamma di Matteo, Sara Attili, con un post su Instagram, il bambino è tornato tra i banchi. La sua storia però non ferma il vortice di polemiche che ha portato con sé, non ferma le opinioni di genitori no vax che si sono rifiutati di fare i vaccini ai propri figli. Il dibattito in tema è caldo e resta acceso, ma una piccola grande vittoria Matteo e la sua famigia l'hanno avuta: il ritorno alla normalità.
«Voglio rivolgere un augurio di buon rientro a scuola a Matteo il bambino immunodepresso e a tutta la sua classe.
Questa mattina Matteo ha potuto riprendere regolarmente l'attività didattica in piena sicurezza. Presto come giunta regionale presenteremo al Consiglio una norma che ha l'obiettivo di tutelare la salute dei bambini immunodepressi e di coloro che non possono per motivi di salute fare i vaccini obbligatori. È una questione di civiltà e per la tutela dei più deboli». Lo dichiara in una nota l'assessore alla Sanità e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Marzo 2019, 19:30
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