Strage in discoteca a Corinaldo, trovate tracce di peperoncino: ma non ci sono ancora i colpevoli

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Alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo sono state trovate tracce di capsaicina e diidrocapsaicina, composto chimico presente nel peperoncino, concentrate soprattutto nei pressi dell'uscita di sicurezza al piano terra della sala 1. L'uscita dove si sono precipitati in massa i giovani che la notte tra il 7 e l'8 dicembre aspettavano il concerto del trapper Sfera Ebbasta. Una notte dove morirono sei persone, cinque ragazzi di età compresa tra i 14 e i 16 anni e una donna di 39 anni, madre di 4 figli. Il procuratore della Repubblica di Ancona Monica Garulli ha reso noti oggi i risultati delle analisi dei carabinieri del Racis, depositati ieri.
 
 

«Si tratta del risultato delle analisi su 118 campioni, prelevati nella discoteca in due momenti distinti» ha spiegato. La sostanza urticante era quindi presente nel locale, anche se ancora non si sa come ci sia arrivata: è stata trovata nella maggior parte dei campioni analizzati, dentro il locale, sul pavimento. I carabinieri erano stati incaricati dalla Procura di accertare la presenza del peperoncino, dopo che molti dei ragazzini sentiti avevano riferito di aver avvertito bruciore agli occhi e alle vie respiratorie. «La sostanza rinvenuta - ha detto Garulli - è simile a quella delle bombolette di spray per autodifesa, ma ancora non si sa se è la stessa dell'unica bomboletta rinvenuta nella discoteca, perché non è stata ancora analizzata».
Per quella bomboletta si attendono anche i risultati delle impronte. Il procuratore ha parlato di analisi «ancora parziali», anche se si esclude almeno per ora che nell'aria siano circolate altre sostanze, dato che anche gli accertamenti dell'Arpam hanno dato esito negativo. Non ci sono nuovi indagati, oltre ai dieci già noti: i proprietari dell'immobile trasformato in discoteca, i titolari della società di gestione, un dj-organizzatore della serata in un cui era prevista l'esibizione di Sfera e responsabile della sicurezza, più un minorenne, indagato dalla procura minorile, inizialmente sospettato di avere spruzzato lo spray al peperoncino che avrebbe provocato il fuggi fuggi: in realtà avrebbe un alibi. Dal procuratore Garulli anche un messaggio di rassicurazione ai familiari delle vittime: «le indagini proseguono con il massimo impegno per accertare la verità ma occorrono tempi tecnici». Per i parenti di Emma Fabini, Asia Nasoni, Benedetta Vitali, Mattia Orlandi, Daniele Pongetti e per il marito e i figli di Eleonora Girolimini oggi c'è stato anche un incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ad Ancona per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Politecnica delle Marche, che ha auspicato che si faccia giustizia «con rigore» perché «quello che è avvenuto non è assolutamente ammissibile che avvenga. Non si deve ripetere mai più».

Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Agosto 2019, 08:06
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