Militare si vaccina e prende l'epatite cronica: ministero condannato. Un incubo lungo 17 anni

Militare si vaccina e prende l'epatite cronica: ministero condannato. Un incubo lungo 17 anni
Era il lontano 2000 quando, prima di partire per una missione all'estero, ad un militare furono praticate ben sette dosi di vaccini in quattro giorni, comprese quelle anti epatite A e B. Oggi il Tribunale di Catania ha condannato il Ministero della Salute a pagare al militare i danni procurati dalla tecnica di vaccinazione: l'uomo ha infatti contratto l'epatite cronica. Secondo quanto rivela il suo avvocato, Silvio Vignera, il risarcimento complessivo è di circa 3 milioni di euro.

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Il consulente del giudice nella sua relazione non mette in dubbio la sicurezza del vaccino, ma la tecnica di somministrazione plurima in poco tempo e senza adeguati controlli medici. «Emerge come spesso sui militari - scrive il consulente - sono fatte in pochi giorni senza valutare lo stato di salute e soprattutto un eventuale immunodepressione del soggetto». E conclude: «Il ricorrente... è affetto da epatite cronica a forte impronta colestatica di verosimile natura autoimmune» ed «esiste nesso casuale tra le vaccinazioni praticate e la patologia» di cui il militare è affetto.

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UN INCUBO LUNGO 17 ANNI L'incubo iniziò 17 anni fa, a due anni da quei vaccini. Nel 2002 il militare iniziò a sentirsi male e cominciò a sottoporsi a visite mediche ed analisi di laboratorio per accertare le cause del suo malessere. Agli inizi del 2009 gli veniva diagnosticata una «epatopatia cronica di natura da definire». La commissione medico-ospedaliera di Palermo non riconosceva il nesso causale tra la malattia e le vaccinazioni che gli erano state praticate e il militare presentò così ricorso amministrativo al ministero della Salute, che veniva respinto. Il caso è stato quindi trattato dal giudice del Lavoro del Tribunale di Catania, Caterina Musumeci che, dopo una consulenza tecnica d'ufficio, accoglieva il ricorso del militare «riconoscendo il nesso causale tra l'infermità da lui contratta e le vaccinazioni somministrategli nel 2000».


IL LEGALE: FATTO GRAVISSIMO «È un fatto, quello occorso al militare che ha contratto l'epatite cronica dopo la somministrazione di sette dosi di vaccino in quattro giorni, estremamente grave», afferma il suo legale, l'avvocato Silvio Vigneri. «Come hanno riconosciuto il Tribunale di Catania, il Consulente nominato in giudizio ed la Commissione Parlamentare d'inchiesta istituita nel 2015 dalla Camera dei Deputati - osserva il legale - nei militari è necessario svolgere esami pre-vaccinali, sia al fine della valutazione di immunità già acquisite, sia al fine dell'accertamento di stati di immunodepressione che sconsiglino di somministrare il vaccino in quello specifico momento».

L'avvocato Vignera, che anche vice presidente dell'associazione no profit Tutela degli epatopatici e malati danneggiati (Atem), ricorda che «non è consigliabile effettuare vaccinazioni pochi giorni prima della partenza per le missioni perché al momento della vaccinazione si crea uno stato fisico di immunodepressione che paradossalmente determina un aumento del rischio di contrarre o la stessa malattia per cui è stata fatta la vaccinazione o altra patologia, data la possibile situazione fisica di immunodepressione dei militari». «Nelle difese - conclude il legale del militare - abbiamo posto solo le richieste necessarie a condurre il processo a definizione nel più breve tempo possibile».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Marzo 2019, 10:34
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