Russiagate, ex avvocato di Trump: Donald un truffatore, sapeva delle email rubate a Hillary Clinton

L'ex avvocato di Trump Cohen ora lo accusa: «Un truffatore, sapeva delle mail rubate a Clinton»
«Io so chi è Donald Trump. Un razzista, un truffatore, un bugiardo. Non voleva fare il presidente ma vendere il suo marchio. E mi vergogno di aver preso parte ai suoi illeciti invece di ascoltare la mia coscienza». Michael Cohen, 52 anni, ex avvocato personale e fedelissimo del tycoon, è tesissimo quando per il secondo giorno di seguito inizia a parlare davanti al Congresso americano, sapendo però che stavolta si stratta di una testimonianza pubblica e ci sono milioni di persone incollate alla tv per seguirlo in diretta.

Chiede subito scusa Michael Cohen, per non aver detto in passato la verità e per aver messo avanti a tutto e a tutti le sue ambizioni personali, anche davanti alla famiglia e ai figli. A tratti sembra cedere a un pò di commozione. Ma poi ritrova il piglio sicuro e spregiudicato di sempre, e con freddezza attacca senza mostrare alcuna esitazione: «Mister Trump ha mentito agli americani».

È il momento più drammatico, il colpo che in molti aspettavano. L'affermazione che più di altre mette in difficoltà l'inquilino della Casa Bianca. Quest'ultimo, come gran parte degli americani, verosimilmente segue l'evento in tv dalla sua camera d'albergo ad Hanoi, dove è già sera inoltrata e per il momento si sono spenti i riflettori del summit con Kim. Ore prima aveva ribadito su Twitter il suo pensiero: «Cohen mente per vedere ridotta la sua condanna in carcere», non è credibile ed è stato anche radiato dall'albo degli avvocati.

Ma l'essere così lontano da Washington in queste ore frustra ancor di più il presidente. L'ex fedelissimo è un fiume in piena, e forse ancora brucia il fatto che il tycoon - si racconta - lo trattasse malissimo, da 'padre-padronè. Sulla possibile collusione con la Russia non sa e parla solo di «sospetti», ma porta davanti ai deputati della commissione vigilanza della Camera le prove di molte delle bugie di Trump: quella sui pagamenti per nascondere le relazioni con due donne, quella sulle email di Wikileaks per danneggiare Hillary Clinton e quella sui negoziati con i russi per costruire una Trump Tower a Mosca.

Ecco allora che Cohen mostra la copia di un bonifico bancario da lui fatto all'ex pornostar Stormy Daniels per comprarne il silenzio, e la copia di uno degli 11 assegni che il già presidente degli Stati Uniti firmò nel 2017 per rimborsare il suo legale. A cui aveva anche ordinato di mentire alla moglie Melania: «È il mio più grande rammarico - ammette Cohen - la first lady non lo merita».

Poi il racconto secondo cui Trump nel 2016, in piena campagna elettorale, sapeva in anticipo che Wikileaks era in possesso di email rubate al partito democratico e al responsabile della campagna di Hillary, John Podesta. Mail che potevano danneggiare la corsa della ex first lady. Così come il presunto dossier che alcuni agenti russi promisero durante un incontro alla Trump Tower sulla Fifth Avenue: incontro di cui - secondo Cohen - il tycoon non poteva non sapere. Così come è certo che l'intera famiglia Trump (dai figli Donald Junior, Eric e Ivanka al genero Jared Kushner) fosse coinvolta nei contatti con i russi. Soprattutto per quel che riguarda il progetto di costruire una Trump Tower a Mosca.

Ma ci sono tanti altri piccoli episodi che Cohen utilizza per perfezionare il suo ritratto di un presidente americano mentitore seriale: le lettere che l'ex legale fu costretto a scrivere ai vertici del liceo e dei college che Trump ha frequentato, minacciando azioni civili e penali se avessero diffuso i suoi voti o i risultati dei suoi esami; o la portata della sua ricchezza gonfiata e sgonfiata a seconda che volesse salire nella prestigiosa classifica dei Paperoni di Forbes oppure pagare meno tasse sui suoi immobili; e ancora le false dichiarazioni sulla presunta malformazione che gli sarebbe valso l'esonero dal partire per la guerra del Vietnam.
Parola di Cohen: «Trump nel tempo è diventato la peggiore versione di sè stesso».


 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Febbraio 2019, 00:59
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