«Quando ci siamo sentiti, alcuni giorni prima della sfilata, i suoi unici pensieri - ricorda - erano dedicati alla ricchezza e bellezza della collezione. È una vera testimonianza della sua personalità». Ed è la testimonianza di una lunga storia d'amore, iniziata nel 1965, e di dedizione alla moda, quella andata in scena sulla passerella decorata dal logo in corsivo della doppia F, il 'Karligraphy' disegnato da Karl, che torna sui bottoni cabochon e sulle pellicce intarsiate e sembra un tatuaggio sulle calze e sui dolcevita di tulle color carne. Sono un omaggio a Lagerfeld anche i colletti a punta delle camicie, che si abbottonano alte, come faceva lui, e la chiusura della borsa con il logo con il cuore.
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E vengono dalla sua ispirazione le stampe wallpaper giapponesi che diventano la texture di abiti in organza e satin e che il Kaiser aveva mandato all'ufficio stile della maison.
Il suo segno è forte nel contrasto tra romantico e architettonico, che pervade gli abiti con le spalle a pagoda, la gonna a pieghe asimmetriche e un grande nastro con fiocco. I cappotti dal taglio a camicia sono tagliati al laser, le gonne a portafoglio hanno pieghe a cannoncino, il giaccone di pelle è aperto da zip, il nuovo completo gioca tra forma e trasparenza, tutto nel segno dell'uomo che la maison romana oggi ha scelto di ricordare con un video dove è lui stesso a disegnare uno schizzo di com'era vestito quando varcò per la prima volta la soglia di Fendi, più di 50 anni fa.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Febbraio 2019, 19:42
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