Telefonata Macron-Mattarella, Conte: «Rapporti Italia-Francia solidi»

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Una telefonata tra Emmanuel Macron e Sergio Mattarella. Dopo il ritiro dell'ambasciatore francese da Roma e cinque giorni di stallo e incomunicabilità tra i governi italiano e francese, un filo di dialogo si riapre tra l'Eliseo e il Quirinale. Nessuna telefonata con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: in un giorno ancora ad alta tensione sull'asse Roma-Parigi per il dossier Tav, Macron sente il capo dello Stato. La rottura era dovuta all'incontro di Luigi Di Maio con i gilet gialli. Ma in serata è l'Eliseo a diramare una nota, per riferire del colloquio e ricordare «l'importanza» dei «legami storici» tra i due Paesi. In serata, silente il Colle, è l'Eliseo a comunicare che i due presidenti si sono sentiti al telefono e «hanno ricordato che la Francia e l'Italia, che hanno costruito insieme l'Europa, hanno una responsabilità particolare per lavorare insieme alla difesa e al rilancio dell'Unione europea».

E ancora: «I due presidenti hanno riaffermato l'importanza per entrambi i Paesi della relazione franco-italiana, nutrita da legami storici, economici, culturali e umani eccezionali». La telefonata appare l'inizio di un disgelo, che potrebbe riportare a breve l'ambasciatore francese in Italia. Ma il fronte Roma-Parigi è ancora caldo, anzi surriscaldato dalla pubblicazione dell'analisi costi-benefici sulla Tav, che boccia l'opera e non solo riaccende lo scontro tra M5S e Lega, ma alimenta le tensioni tra Italia e Francia. In giornata il ministero dei Trasporti francese replica in maniera gelida al dossier di Toninelli: Parigi lo sta esaminando ma resta a favore dell'opera. Dopo lo strappo sui gilet gialli, intanto, si concretizza un'ipotesi emersa nei giorni scorsi: che Macron avesse contatti non con il premier italiano, suo naturale interlocutore dal momento che il presidente francese ha poteri esecutivi, ma con il presidente della Repubblica. Conte, che è a Strasburgo al parlamento europeo, viene informato da Mattarella: lo vedono riunirsi in un ufficio con i suoi consiglieri per oltre mezz'ora. Poi in serata, a commentare la notizia della telefonata, Conte dirama una nota in cui sottolinea che da giorni va ribadendo che «i rapporti Italia-Francia sono così solidi da non poter essere indeboliti da singoli episodi».

Ma non si vedono schiarite tra Macron e i vicepremier italiani. Anche perché a catalizzare le attenzioni dell'intero governo sono le fibrillazioni dopo il crollo M5S nelle elezioni in Abruzzo.
In serata, ancora sulla Tav, va in scena uno scontro a distanza tra Matteo Salvini («i dati dell'analisi costi-benefici sono strani») e Alessandro Di Battista. Il leader della Lega dice sì all'opera, anche a costo di convocare un «referendum». L'esponente M5S ribadisce il No e aggiunge che fosse in Salvini, si farebbe processare per il caso Diciotti. Il governo non cade, assicurano entrambi. Ma l'aria è plumbea. In serata non c'è ancora traccia dell'incontro che dovrebbe portare a un chiarimento tra Salvini e Di Maio, silente da due giorni. Potrebbe svolgersi nelle prossime ore, ma ancora non c'è conferma. E non aiutano di sicuro le uscite di Beppe Grillo, che in una tappa del suo spettacolo a Bologna racconta di aver preso il «Maalox» per la sconfitta abruzzese e rilancia, chiedendo alla Regione di restituire 700 milioni dati loro l'anno scorso dal governo.


«La telefonata di questa sera del presidente Macron al presidente Mattarella conferma quello che andiamo ribadendo da giorni: i rapporti tra Italia e Francia sono così solidi da un punto di vista storico, culturale ed economico che non possono certo essere messi in discussione da singoli episodi». Lo afferma premier Giuseppe Conte.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Febbraio 2019, 00:02
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