Mondiali, domani la discesa libera maschile: Paris punta l'oro
L'Italia non vince il titolo mondiale di discesa dal 1952, dai tempi del leggendario Zeno Colò. Il campione dell'Abetone lo vinse nel 1950 ai Mondiali di Aspen e poi anche nel 1952 alle Olimpiadi di Oslo che all'epoca assegnavano anche il titolo iridato. Da allora molti azzurri ci hanno provato, da Herbert Plank a Kristian Ghedina, da Much Mayr e Peter Runggaldier: invano. Ora la possibilità' concreta, a portata di sci, ce l'ha l'azzurro Dominik Paris. Reduce dall'oro in superG, domani 'Dommè ci prova ancora e tenta un magico bis, come quello a fine dicembre in coppa del mondo a Bormio: primo in superG e primo in discesa. 'Dommè non è mai stato tanto in forma e tanto motivato come in questo periodo che l'ha visto vincere a ripetizione. La dimostrazione sta anche nel fatto che alla vigilia, nella seconda ed ultima prova cronometrata, è riuscito ad essere il migliore assoluto anche su un tracciato cortissimo di soli 54 secondi, di una ventina di secondi accorciato per ragioni meteo anche rispetto a quello della prima prova. Sono condizioni che Dominik non ama ma che in questo momento si sente in grado di affrontare senza paura. «Quando la pista è corta è difficile essere veramente veloci. E poi basta un errore per compromettere tutto mentre quando parti dall'alto molto può cambiare. La pista è comunque diventata più dura rispetto alla prima prova. A me piace e va bene così. Sarà comunque ancora una gara un sul filo dei centesimi», ha detto il gigantesco altoatesino. La pista corta non piace neppure a Christof Innerhofer, la seconda punta azzurra nella squadra in cui ci sono pure Matteo Marsaglia e Mattia Casse.
Innerhofer ha realizzato un buon quarto tempo: Anche lui è al top della forma e molto motivato: «Speriamo almeno che domani le condizioni meteo siano eguali per tutti, sopratutto per la visibilità», ha detto sottolineando quello che potrebbe essere il problema più' serio.