Solda, sciare davanti ai ghiacciai dell'Ortles

Solda, sciare davanti ai ghiacciai dell'Ortles

di Stefano Ardito
A Solda si scia per almeno sei mesi all’anno. Le piste, che salgono ai 3250 metri del Madriccio, aprono all’inizio di novembre, e restano aperte fino agli ultimi giorni di aprile. Di fronte ai tracciati, ben visibili anche dal paese e dagli alberghi, si alzano il Gran Zebrù e l’Ortles, due delle cime più imponenti delle Alpi.

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Solda, nel Parco Nazionale dello Stelvio, è una delle più antiche località di turismo montano in Alto Adige. Già alla fine dell’Ottocento, gli alpinisti arrivavano qui da tutta Europa per salire verso i ghiacciai dell’Ortles e delle altre cime della zona.

Prosegue la loro tradizione Reinhold Messner, che ha fatto di Solda uno dei centri delle sue attività. Alleva i suoi yak, i grandi bovini himalayani, sui pascoli della conca, racconta le sue storie di montagna nel Messner Mountain Museum dedicato ai ghiacciai e ai Poli, propone una cucina tra l’altoatesino e il tibetano nel suo ristorante Yak & Yeti.
 
 

Ma a Solda, d’inverno, si viene soprattutto per sciare. Una funivia sale dai 1900 metri del paese ai 2900 della base delle piste del Madriccio, servite da tre seggiovie. Quassù, di fronte a un magnifico scenario di vette, si può scegliere tra una decina di piste di ogni difficoltà, sempre larghe e ben battute.

Una pista impegnativa (rossa nella prima parte, nera in quella finale) permette di tornare sci ai piedi al paese. Gli altri impianti, che salgono dalla conca di Solda verso il Pulpito e il dosso dell’Orso, servono tracciati meno frequentati, a quote più basse, ideali quando in alto il vento diventa violento.  

Completano l’offerta turistica invernale di Solda gli anelli da fondo della conca. Chi preferisce camminare con le ciaspole può farlo lungo vari sentieri tra i larici, o scendere di qualche chilometro per inoltrarsi nei boschi intorno al paese di Stelvio. Ricorda la Grande Guerra il cannone austro-ungarico che sparava dalla vetta dell’Ortles, e che è stato sistemato in un museo.  

Alle nevi di Solda, e del Passo dello Stelvio, ha legato il suo nome un altro personaggio della montagna italiana. Gustav Thoeni, campione della “Valanga azzurra” di quarant’anni fa, è nato nella vicina Trafoi, dove ha fatto nascere un’altra piccola ma interessante stazione sciistica.

Nel suo elegante albergo, il Bellavista, sono esposte le tre Coppe del Mondo che Thoeni ha vinto negli anni Settanta. Vederle, insieme agli altri trofei del campione, è una grande emozione per tutti gli appassionati dello sci.        

      

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Febbraio 2019, 15:27
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