Montagna, il medico: «Postura e allenamento chiave contro le cadute sugli sci»

Montagna, il medico: «Postura e allenamento chiave contro le cadute sugli sci»
Con la neve arrivata in abbondanza, in molti si preparano alla settimana bianca o ad un semplice weekend sugli sci. Ma la montagna è ricca di insidie e non sono infrequenti cadute e incidenti, con ripercussioni sul sistema muscolare e articolare. Esistono però alcune dritte per ridurre gli incidenti e affrontare le discese senza il rischio di traumi a ginocchia, gambe e spalle. «È importante preservare e allenare l'organismo, in particolare il sistema muscolo-scheletrico e quello cardiovascolare, arrivando pronti e reattivi alle situazioni inaspettate», afferma Alain Rocco, specialista in medicina fisica e riabilitativa Gruppo INI, Istituto Neurotraumatologico Italiano.

«Serve inoltre prudenza e un utilizzo corretto di abbigliamento e accessori; dovrebbe essere obbligatorio l'utilizzo del casco e della protezione per la schiena, due accorgimenti che in alcuni casi possono salvare la vita alle persone». Per sciatori e snowborder resta fondamentale anche la postura da adottare sulle nevi. «Una corretta postura consente di controllare in maniera ottimale il complesso sci, scarpone, corpo e racchette durante una discesa e nelle varie fasi di cambio di direzione - prosegue l'esperto - Il peso deve essere distribuito in modo centrato sugli sci e uniforme su tutta la superficie della suola dello scarpone. Le braccia distese in avanti e la schiena dritta e leggermente inclinata in avanti, inoltre le ginocchia devono essere in leggera flessione; il tutto in appoggio equilibrato sulla pianta dei piedi».

 «È importante arrivare sugli sci con un'adeguata forma fisica; dopo mesi di inattività è provato che si riscontrano i traumi più importanti - afferma Rocco - Bisogna attivarsi almeno un mese prima, rinforzando gli arti inferiori, coscia e quadricipite femorale (squat con manubri), e gli arti superiori, bicipite brachiale, spalle, pettorali e schiena (trazioni alla sbarra, flessioni alle parallele).
Dieci minuti al giorno vanno dedicati allo stretching (per i muscoli adduttori, per i quadricipiti, per gli abduttori e per i bicipiti femorali) per ridurre il rischio di strappi e lesioni muscolari». Ma quali sono le strutture organiche più a rischio? «Per lo sci sicuramente le ginocchia, mentre gli snowboarder corrono più rischi per traumi a spalle, gomiti o arti superiori. Il sistema muscolare è il più facile da allenare e già dopo alcune settimane inizia a recuperare tono e forza. I tendini, invece, sono strutture meno elastiche e per questo gran parte degli incidenti sugli sci interessa le articolazioni. Fondamentale è anche valutare l'efficienza dell'apparato cardio-vascolare; il cuore è pur sempre un muscolo - conclude l'esperto - e come tale va allenato come il resto del corpo». 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 31 Gennaio 2019, 16:48
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