Tav, Torino torna in strada per il "Si": «Questa piazza è già un referendum». C'è anche la Lega

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A Torino il movimento per il Sì alla Tav scende di nuovo in piazza, due mesi dopo la prima manifestazione, presenti anche i governatori di Piemonte e Liguria e un centinaio di sindaci. Alla manifestazione anche la Lega, con il capogruppo alla Camera Molinari: «Siamo sempre stati a favore delle grandi opere. Bisogna trovare un compromesso Lega-M5s come si è fatto su altro». Sul fronte del M5s, mentre Di Maio dice di non scandalizzarsi per la posizione del Carroccio, Di Battista attacca: «La Tav non si deve fare e non si farà». Ma per gli organizzatori dell'iniziativa di piazza Castello a Torino quello di oggi è già un referendum.
 
 


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«Per la seconda volta i cittadini sono in piazza, a Torino, per ribadire il loro sì alla Tav. Questo dice molto, è già un referendum», affermano Patrizia Chiazza e Roberta Castellina, due delle cosiddette 'madamin' animatrici del falsh mob di questa mattina con l'ex sottosegretario Mino Giachino. «Ci fa piacere - sottolineano - che molte forze politiche abbiano deciso di aderire, Lega inclusa - aggiungono -. Noi però abbiamo chiesto che non ci siano bandiere di partito, perché la Torino-Lione è un'opera di tutti»

«Sì Tav subito» è il grido che si è alzato dai partecipanti. Poco prima uno speaker aveva letto al megafono, tra gli applausi, i nomi di tutti i Comuni rappresentati, da Venezia a Sestriere. I partecipanti, coordinati da uno speaker, hanno anche scandito gli slogan «il mondo cambia ad alta velocità, sveglia», «il futuro è di tutti, vogliamo la Tav», «l'Europa siamo noi». Quindi hanno cantato l'Inno di Mameli. Una parte, alla conclusione del flash mob, ha intonato una canzone dei Queen, 'We will rock yoù. Un manifestante ha montato su un appendiabiti un cartello con la scritta «Appendino? No grazie».


Tutti senza simboli di partito, per una iniziativa che vuole essere apartitica. Non è previsto un palco, né sono in programma discorsi ufficiali. «Saremo tutti noi e tutto il territorio a far sentire la nostra voce per richiamare il Governo alla responsabilità di decidere al più presto sbloccando i lavori per la tratta ferroviaria Torino-Lione», dicono le madamin, che con l'ex sottosegretario Mino Giachino hanno organizzato la mobilitazione.

Da Venezia a Bergamo alla provincia di Torino: sono decine in piazza Castello a Torino i cartelli con i nomi delle località rappresentate alla manifestazione Pro Tav. Per Venezia è presente l'assessore comunale Massimiliano De Martin. Uno dei cartelli indica Chiomonte, il Comune della Valle di Susa nel cui territorio ricade il cantiere del tunnel preliminare per il Tav Torino-Lione. C'è anche uno striscione con la scritta «La Valle di Susa che dice sì».

«Siamo qui a ribadire una posizione storica della Lega, che è sempre stata a favore delle grandi opere».
Così il segretario del Carroccio in Piemonte, e capogruppo alla Camera del Carroccio, Riccardo Molinari, al suo arrivo in piazza Castello a Torino per la manifestazione Sì Tav. «Dimostrano questa posizione i voti, le posizioni politiche, i programmi elettorali - aggiunge - non ultimo quello con cui siamo stati eletti il 4 marzo, che per il Piemonte punta sullo sviluppo di Terzo Valico e Tav per il suo rilancio».


«Non c'è niente di nuovo - aggiunge - siamo disponibili a ragionare su come rendere più efficiente il progetto, come farlo costare di meno, come gestire meglio gli appalti. Ma un conto è questo, su cui siamo disponibili a prendere tempo, un conto è bloccare l'opera». Quanto al Movimento 5 Stelle, Molinari sottolinea che «gli alleati di Governo erano contrari anche prima del 4 marzo e prima del contratto di Governo: il Movimento 5 stelle - sottolinea - in Piemonte nasce sulla battaglia No Tav, è evidente che questo è un tema sensibile per loro, che avevamo posizione diverse si sapeva, diversamente saremmo lo stesso partito, o ci saremmo presentati insieme alle elezioni».

Ultimo aggiornamento: Sabato 12 Gennaio 2019, 15:16
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