Cannabis, dal M5S tre proposte per la legalizzazione. Ma nel governo è scontro: «Non è nel programma»

Cannabis, dal M5S tre proposte per la legalizzazione. Ma nel governo è scontro: «Non è nel programma»
Cannabis legale, è scontro nel Governo. Il Movimento 5 Stelle ha depositato al Senato alcune proposte di legge per la legalizzazione dell'uso e della vendita della cannabis e dei suoi derivati, e con la Lega, alleata di Governo, è scoppiato un nuovo caso. Uno strappo che fa il paio con la difesa della pensione di cittadinanza ai disabili su cui Matteo Salvini ha già lanciato battaglia. 

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«Le proposte sulla legalizzazione dell'uso della cannabis non sono concordate. È un tema che non è nel contratto del governo e che non è nell'agenda della Lega» avverte il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana. «Ci sorprende che vengano presentati disegni di legge che sembrano più provocazioni che altro». Restando nel centrodestra, ma all'opposizione, nettamente contraria Forza Italia. «Non passerà mai» avverte Maurizio Gasparri mentre Andrea Mandelli argomenta: «L'idea che la Cannabis non sia nociva è sbagliata». 

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Ma la 'provocazione' del M5S ha lasciato di stucco le altre forze politiche, con i Radicali che plaudono all'iniziativa ma ricordano che già dal 2016 giace in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare presentata a loro nome, dell'Associazione Coscioni e di altre organizzazioni, mentre il Pd resta cauto. «Non ci sono droghe di serie A e B. Sono tutte pericolose e su un tema così importante non ci si può limitare a un dibattito parlamentare, serve un referendum» propone il dem Stefano Pedica. 

LE PROPOSTE Le proposte del M5S depositate arrivano dai senatori Matteo Mantero e Lello Ciampolillo. Il primo prevede la possibilità di coltivare fino a 3 piante in casa propria e di detenere fino a 15 grammi di sostanza a casa e 5 grammi fuori. E sulla contrarietà della Lega argomenta: «Non tutti i rappresentanti della Lega sono così contrari, molti colleghi con cui ho parlato la pensano diversamente». Ciampolillo ha invece depositato due diversi ddl che autorizzano la coltivazione di 4 piante: uno per uso terapeutico e l'altro ricreativo. «Il fiore di cannabis, al contrario di alcool e tabacco, non ha mai fatto del male a nessuno» scrive in un post e la sua proposta viene rilanciata anche dal blog di Beppe Grillo.

MANTERO: FATTA CANNA DA GIOVANE, MANDERÒ SMS A SALVINI «Se mi sono mai fatto una canna? Solo a scopo di ricerca per conoscere l'argomento della proposta di legge. Se devo normare una materia devo averne conoscenza». Così a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, il senatore M5S Matteo Mantero, autore di una proposta di legge sulla depenalizzazione della coltivazione della cannabis per uso ludico.

Quando ha fumato questo spinello? «In gioventù. Io già prevedevo che sarei diventato quello che sono oggi», ha scherzato Mantero. Quanto tempo fa ha fumato? «Diciamo una decina di anni fa». Ha parlato a Salvini di questa sua proposta molto discussa? «Mi sono scordato, ora gli manderò un messaggio per comunicarglielo». Crede che la Lega potrebbe esser d'accordo con le sue idee? «Le posizioni di Salvini o di Fontana - ha risposto il senatore - non sono le stesse di tutti i componenti della Lega».


MOIGE: LA DROGA VELENO, UCCIDE I NOSTRI FIGLI «Tutte le droghe sono un veleno, compreso la cannabis. Smettiamola di chiamarla 'light', ammiccando alla curiosità dei nostri figli. Le droghe producono soltanto danni e rovinano le vite dei nostri figli
». Lo dice, in una nota, il Moige - Movimento Italiano Genitori. «Inaccettabile che uno Stato possa consentire a tutti, anche ai minori, di reperire la cannabis facilmente o, addirittura, in maniera legale, in barba a qualsiasi principio sanitario, educativo ed etico.
Il ddl appena presentato in Parlamento va purtroppo in direzione opposta. Per questo chiediamo, altresì, che si intervenga contro il proliferare dei cannabis shop. Sulla droga serve una lotta chiara e decisa senza se e senza ma». 


SAN PATRIGNANO: SE FA MALE PERCHÉ LEGALIZZARLA? «Se fa male perché legalizzare la cannabis? È una contraddizione. No a qualsiasi shop di droga, a qualsiasi utilizzo, a qualsiasi modalità di assunzione. Lo diceva già Borsellino: è da dilettanti di criminologia pensare che la legalizzazione della cannabis possa limitare l'attività della criminalità organizzata finalizzata allo spaccio». Lo dice all'Adnkronos il responsabile comunicazione e prevenzione di San Patrignano Antonio Tinelli in merito al disegno di legge presentato dal M5S sulla legalizzazione della cannabis. «Alcuni dati: l'Italia è il terzo paese europeo per uso di cannabis, il 30% dei ragazzi su 1.300 ospiti della nostra comunità riconosce che la cannabis è la droga da cui è principalmente dipendente; nel 92% dei casi è la porta d'ingresso per l'uso di altre sostanze».

«Negli ultimi anni
- spiega Tinelli - abbiamo registato una concentrazione del principio attivo di 10-15 volte superiore a quello contenuto nella cannabis fumata 40 ani fa, questo perché il mercato esige oggi prodotti sempre più potenti e costi sempre più bassi. Tutto ciò ha fatto registrare un tragico aumento dei minori in comunità (+70% negli ultimi 3 anni) e un crollo vertiginoso dell'età media dei consumatori: il primo contatto a soli 14 anni».

La proposta del M5S «è uno sdoganamento pazzesco, tende ad abbassare enormemente la percezione della pericolosità. Ma come si può chiamare 'ricreativo' l'uso di una sostanza che ormai da un punto di vista scientifico è ampiamente dimostrata la sua pericolosa, specie se assunta in una fase di sviluppo psicologico in cui ne determina e ne condiziona fortemente la stabilità? Credo che ci siano altre priorità da risolvere in questo Paese - conclude - Voglio ricordare che la prevenzione è il primo passo per ridurre la diffusione delle droghe. A questo proposito, siamo soddisfatti che questo governo, dopo anni di silenzio, abbia investito 7 milioni di euro spalmati in tre anni».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Gennaio 2019, 21:09
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