Il ritorno dello Sri Lanka: l'isola a sud dell'India è di moda più che mai

Il ritorno dello Sri Lanka: l'isola a sud dell'India è di moda più che mai

di Stefano Ardito
Anche Sri Lanka ha la sua Machu Picchu. Si chiama Sigiriya, è una rupe di granito alta duecento metri, domina a perdita d’occhio la giungla. Vista di profilo sembra un leone, l’animale-simbolo della grande isola a sud dell’India. 
 
 

Esplorata a partire dal 1890 da archeologi diventati acrobati, Sigiriya è oggi attrezzata con scale ripide ma sicure. Centinaia di turisti, ogni giorno, salgono verso il panorama della cima, ammirando pagode e affreschi dipinti nel V secolo dopo Cristo. 

Nei dintorni, si visitano le grotte-santuario di Dambulla, dove un re di duemila anni fa ha fatto installare centinaia di statue del Buddha. A Kandy, l’antica capitale, i viaggiatori stranieri incontrano i pellegrini locali nel Tempio del Dente, uno dei luoghi più sacri del buddhismo.

L’abbondanza di turisti che arrivano da ogni parte del mondo dimostra che l’isola delle spezie è tornata sul mercato. Dieci anni dopo la fine della guerra civile, quattordici dopo lo tsunami del 2004, lo Sri Lanka è ridiventato una meta alla moda. Per chi s’interessa alla gente e alla sua cultura, si tratta di una meta magnifica.

Nella capitale Colombo e sulla costa, la convivenza tra le fedi (il Buddhismo, l’Induismo dei Tamil, il Cristianesimo portato dai coloni portoghesi, l’Islam) è uno dei segni caratteristici di Sri Lanka. Il cuore dell’isola, invece, è quasi esclusivamente buddhista.

Molti turisti arrivati da lontano, soprattutto quando in Europa fa freddo, soggiornano sulle spiagge del Sud e dell’Est dell’isola. Dal porticciolo di Mirissa si parte per osservare le balene. Barche più piccole accompagnano per le immersioni e lo snorkeling. Le tartarughe marine depongono le uova sulle spiagge. 
La natura tropicale affascina anche in terraferma. Nei parchi nazionali di Minniriya e di Yala i fuoristrada accompagnano a fotografare e osservare elefanti, cervi e orsi. Nelle risaie, fuori dalle aree protette, sostano uccelli acquatici rari. 

Natura, cultura e lavoro s’incontrano tra Nuwara Eliya ed Ella, sulle montagne più alte di Sri Lanka. Qui la sera fa fresco, i torrenti precipitano con cascate impetuose, in molte zone le foreste sono state sostituite da piantagioni di tè. 

Accanto ai templi e ai giardini botanici di Hakgala, si visitano le fabbriche di tè costruite più di un secolo fa dagli inglesi, e che continuano a essiccare, far fermentare, selezionare, pulire e confezionare il loro tè. 
Alla fine del tour, tra la degustazione e una sosta per gli acquisti, si impara a distinguere i vari tè. L’English Breakfast Tea, il più forte, dev’essere addolcito con il latte. Il Pekoe e l’Orange Pekoe sono più profumati. Con il White Tea, il prezioso tè bianco, dalle montagne di Sri Lanka si sale direttamente in paradiso.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Gennaio 2019, 09:30
© RIPRODUZIONE RISERVATA