Dalla Valle d'Itria a Galàtone, on the road nei borghi più belli della Puglia

Dalla Valle d'Itria a Galàtone, on the road nei borghi più belli della Puglia

di Gustavo Marco Cipolla
Mimmo era un agente di commercio. Ma a quarant'anni ha deciso di cambiare vita e di aprire nel centro storico di Cisternino “Le Chicche di zia Rosa”, un ristorante tipico che racchiude tutto il buono della tradizione pugliese ed è un tesoro nascosto nel cuore del piccolo borgo in provincia di Brindisi, noto per la longevità dei suoi abitanti e che ha visto Enrico Brignano protagonista in un film di qualche anno fa. Lo chef ama deliziare tutti con golosità anche vegane, e non bisogna mai rifiutare le sue orecchiette, le polpette di pane che recuperano una ricetta povera  postbellica e le bombette di carne che sono una squisitezza fritta per il palato. Cisternino, che evoca un villaggio orientale tra vicoletti, archi e la sua torre normanno-sveva, è solo uno dei sei comuni che sorgono sulla depressione carsica che coinvolge, con le province di Taranto e Bari, anche Martina Franca, Alberobello, Locorotondo, Ceglie Messàpica e Ostuni, la città bianca. Questi sei borghi hanno deciso di unirsi sotto il denominatore di “Valle d'Itria” creando un brand per la promozione turistica del territorio pugliese. Sull'altopiano delle Murge la vista paesaggistica è spettacolare e sulle distese rurali, tra infiniti uliveti millenari e piantagioni di mandorli, sorgono paesini che sono capolavori di architettura del passato.
 
 

Le case “allattate” con latte di calce hanno quel caratteristico colore bianco candido che si confonde con l'odore dei panni appena stesi tra le viuzze oggi diventate anche tappa per lo shopping con negozietti ricchi di souvenir che custodiscono l'arte delle ceramiche di Grottaglie con quei bulbi in fiore simbolo portafortuna per chi crede nella buona sorte. Alla Masseria “Il Frantoio”, immersi nelle campagne bucoliche di Ostuni, cittadina nota per i palazzi gentilizi con la Concattedrale sulla cui facciata tardogotica spicca un rosone centrale, la Colonna di Sant'Oronzo in piazza della Libertà e la Chiesa di San Vito Martire, c'è tutta l'anima dell'Alto Salento in un angolo di paradiso dove il tempo sembra essersi fermato. Ci sono i vecchi frantoi conservati con cura dal padrone di casa che ha trasformato in un hotel di charme una fattoria di fine '500 con annessa azienda agricola e biologica, facendone un presidio slow food dove non si può andare via senza aver assaporato a fine cena i 35 liquori rigorosamente fatti in casa, uno fra tutti quello d'ulivo. Qui, inoltre, gli ulivi possono essere adottati godendo poi della produzione locale. L'Arco di Santo Stefano accoglie chi decide di visitare Martina Franca, che ricorda Lecce tra barocco e rococò con le sue vie che riflettono la luce e sembrano quasi indicare il passaggio a chi cammina per quelle strade senza tempo. Palazzo Ducale con i suoi affreschi, oggi sede del municipio, è anche crocevia del “Festival della Valle d'Itria”, appuntamento da non perdere per gli amanti della musica sinfonica e l'opera. E dopo un ottimo pasticciotto da Vito Colucci al “Caffé Tripoli”, dove in passato Maria Grazia Cucinotta ha girato uno spot pubblicitario, chi ama i salumi farà un salto dai fratelli Cervellera, per un assaggio del capocollo di Martina Franca che, riconosciuto a livello nazionale, è spesso presente in eventi e manifestazioni agroalimentari come “Il Salone del Gusto di Torino” ed è stato incluso dalla fondazione Slow Food tra i prodotti di alta qualità da tutelare. Tappa gastronomica per eccellenza il comune di Ceglie Messàpica che, di vicolo in vicolo, consente di ammirare la Chiesa Collegiata dell'Assunta e il Castello Ducale con torre normanna. Da non perdere la Pinacoteca Emilio Notte addentrandosi nel borgo ricco di portali e stemmi che conducono alla piazza principale. Per i buongustai il celebre “biscotto cegliese” è una mini-bomba calorica che racchiude i segreti di un'antica esperienza culinaria portata avanti dalle nuove generazioni. Per i fashion addicted, invece, come racconta l'assessore alla cultura e all'ambiente Antonello Laveneziana, la famiglia Etro ha acquistato una casa in campagna nella Valle d'Itria e, ispirandosi alla bellezza del luogo nelle sue creazioni moda, coinvolge i sarti cegliesi anche nei fashion show. Il progetto “Amici di Ceglie” ha come obiettivo quello di sostenere con i personaggi famosi, che hanno scelto il comune per il loro “buen retiro”, un network per la valorizzazione del territorio. Locorotondo, che prende il nome dalla planimetria tonda del borgo, ed è considerato uno dei borghi più belli d'Italia, domina dall'alto la Valle d'Itria con le sue Cummerse, antiche abitazioni dal tetto spiovente di roccia piatta. Il nome Valle d'Itria, dapprima Valle dell'Odigitria, nasce da una crasi e si fa risalire alla devozione della Madonna dell'Odigitria, protettrice dei viandanti e del buon cammino dopo l'arrivo sul posto dei frati Cappucini che ne hanno diffuso il culto di epoca bizantina. Simboli magici e religiosi sui tetti dall'inconfondibile forma conica dei 1400 trulli sono lo spettacolo visivo di Alberobello. Le antiche abitazioni realizzate con pietre sovrapposte e imbiancate, con pinnacoli di diverse forme che spesso riproducono anche segni zodiacali stilizzati, sorgono tra stradine ripide che conducono al Trullo Sovrano. Da visitare il Museo del vino e dell'olio. Per i sognatori sembra di essere nella città incantata dei Puffi. Il progetto Valle d'Itria, con il suo protocollo d'intesa volto allo sviluppo del tessuto produttivo locale grazie ad eventi di marketing territoriale dedicati e percorsi enogastronomici ad hoc, testimonia la voglia di giovani politici e imprenditori del Meridione di farcela per offrire ai luoghi la giusta vetrina in Italia e all'estero. E l'unione al Sud, nonostante gli ostacoli burocratici e spesso le difficoltà dovute ai collegamenti stradali e ferroviari, fa ancora la forza. Non fa parte della Valle d'Itria, tanto amata sui social dalla fashionista Anna Dello Russo, ma non ha nulla da invidiare per suggestioni e storia il piccolo borgo di Galàtone, perla della provincia di Lecce, a pochi chilometri dal Mar Ionio e non distante da Galatina e dalla più turistica Gallipoli. Ricca di meraviglie architettoniche e pittoriche, la città di Galàtone possiede tesori tardorinascimentali, barocchi e medioevali come la Collegiata dell'Assunta, la Chiesa del S.S. Crocifisso, le rovine del Castello di Fulcignano e le sue origini si fanno risalire al periodo bizantino mentre successivamente divenne rinomato punto di scambi commerciali. Al Palazzo Marchesale la collezione delle macchine da guerra di Leonardo da Vinci, riprodotte da Giuseppe Manisco e a 500 anni dalla morte del genio toscano, è con il laboratorio di arti e scienze l'attrazione preferita da grandi e piccini. In centro, dove non si può rinunciare ad una ricca colazione a base di caffè e pasticciotti nella raffinata pasticceria “Bove”, ci sono ancora i profumi del passato che nel periodo invernale sposano i colori del tramonto con l'arte dei muretti a secco e di muratura antica di “Mesciu Cicciu Danieli” e i sapori della cucina tipica del posto tutta da scoprire. Dal purè di fave e cicorie, alle immancabili polpette di cavallo, passando per i broccoli in pastella fino alle orecchiette e allo spezzatino con patate che nel ristorante “Sascianne” (San Giovanni) sono una raffinatezza per il palato. Meta preferita dai volti noti dello spettacolo, da registi e cantautori tra i quali Luca Argentero, Ferzan Ozpetek e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, “Gustavo Ristoro”, grazie all'intuizione della proprietaria Carmela, è il luogo adatto a chi ama il design vintage e la cucina gourmet. Qui i piatti della tradizione salentina sono reinterpretati con maestria dallo chef e il maialino al forno è una delle prelibatezze più richieste, soprattutto nella stagione fredda. Da abbinare agli ottimi vini locali. In estate, festival dedicati alla lettura e al cortrometraggio, in particolare quello organizzato dall'Associazione culturale Gabriele Inguscio, animano la ridente cittadina pugliese che cambia veste e lascia spazio al divertimento con un occhio di riguardo per i giovani e i talenti emergenti. Perché la Puglia è ricca di fascino insolito, tutto da scoprire in un viaggio on the road nei borghi più belli.
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Gennaio 2019, 20:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA