La "battaglia" degli chef siciliani per salvare il formaggio superpremiato

La "battaglia" degli chef siciliani per salvare il formaggio superpremiato
L’unione fa la forza. Quella di chef siciliani che si mettono insieme per salvare Tuma Persa, formaggio super premiato che rischia di scomparire a causa del crollo del ponte che collega la statale di Castronovo di Sicilia (Palermo) con l’azienda di Salvatore Passalacqua, unico casaro che ancora oggi lo produce. Lo scarico di responsabilità degli enti comunali parrebbe non avere portato finora a una soluzione, nemmeno momentanea. Il ponte provvisorio potrebbe essere installato affittandolo a 7000 euro al mese, spesa troppo alta per essere sostenuta da un privato. Per cui - dopo un mese in cui Passalacqua ha provato ad andare avanti lo stesso trasportando il latte per chilometri a piedi - tra una settimana, l’azienda ha deciso di chiudere i battenti.
 
 


Chef come Pino Cuttaia, Tony Lo Coco, Martina Caruso, Andrea Graziano, si sono fatti portavoce sui loro profili social con #savetumapersa. E così gli altri a seguire. Tutti insieme per salvare la Tuma Persa, formaggio siciliano che unisce la tradizione antica e le nuove tecniche di produzione. Il nome “persa” deriva dal periodo di stagionatura, quando il formaggio viene “abbandonato” dopo essere messo nelle forme per circa dieci giorni trascorsi i quali viene lavato dalla muffa che nel frattempo si forma e che gli dà il gusto così particolare rendendolo unico. La crosta è giallo-ocra, la pasta tenera e compatta e il sapore è tra il dolce e il piccante ma mai salato, con un retrogusto aromatico che ricorda vagamente i formaggi erborinati.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Dicembre 2018, 09:08
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