Francesco De Gregori ricomincia da tre: due live e un documentario

Francesco De Gregori ricomincia da tre: due live e un documentario

di Massimiliano Leva
È sempre un piacere recondito ascoltare un maestro della canzone come lui. Francesco De Gregori si fa in tre: in tv, a teatro e con l’orchestra. «Il piacere di fare tutto questo? L’incontro con il pubblico che mi emoziona sempre».

Allora eccolo su Rai 3, il 1° dicembre, in prima serata con Vero dal vivo, il film inedito girato da Daniele Barracco durante il tour invernale 2017. E poi, tra febbraio e marzo, al piccolo Teatro Garbatella di Roma, per una sorta di “residence” intitolato Off the records e a partire dall’11 giugno, al via con un concerto alle Terme di Caracalla, in tour con De Gregori & Orchestra – Greatest Hits Live sino al 20 settembre, data conclusiva all’Arena di Verona (biglietti in prevendita dalle 16 di oggi). «Una bulimia musicale», come la definisce lui.

Da dove nascono tutti questi progetti?
«Sono idee che mi sono venute di recente, ciascuna per un suo motivo».
Per esempio?
«Per quello che sarà il mio spettacolo alla Garbatella, ho pensato a Bruce Springsteen, che in queste settimane sta tenendo un concerto a New York per pochi intimi, in un piccolo teatro. All’inizio, devo essere sincero, volevo persino chiamare i miei concerti a Roma “On Broadway”, ma poi ho scoperto che assomigliava troppo al titolo degli spettacoli del Boss. Volevo scardinare la solita routine dal vivo club e palazzetti. Volevo fare cose nuove, anche bizzarre».
Del tipo?
«Beh, a Roma suonerò davanti a poche persone, si tratta di un piccolo teatro per massimo 200 persone. Ogni sera porterò dal vivo una scaletta con dei brani nuovi, mie canzoni che affondano nel tempo. Non ho ancora deciso quali, ma proverò ogni sera prima del concerto con la band e poi andrò in scena anche con quelle. Magari scambierò anche due chiacchiere con il pubblico, in fondo ho più piacere oggi di ieri a parlare con le persone».
E con l’orchestra?
«Ci saranno quaranta elementi con me sul palco. L’orchestra sarà arrangiata dallo Gnu Quartet. Ecco, per chi vuole ascoltare dal vivo i miei classici, quella sarà l’occasione giusta, per ascoltarli anche in versione inedita».
Sarà anche l’occasione per un disco dal vivo?
«Magari non un disco registrato dal vivo, con gli applausi, ma in studio con l’Orchestra sì. Un disco registrato in sala. Io non scrivo sul pentagramma, ma ho ovviamente ascoltato gli arrangiamenti del Gnu Quartet e posso dire che sono davvero belli. Mi piacerebbe che il disco uscisse prima dell’estate. Anche questa dei concerti con l’orchestra è un’idea che mi è venuta una mattina e la trovo un’ottima idea».
E per quanto riguarda invece il film?
«Non è un film musicale, si ascolteranno solo poche canzoni. È soprattutto un film fatto di indizi, che non svela il mistero che mi porto appresso come personaggio e musicista. Daniele Barraco è il mio fotografo da molti anni e per questa prima prova alla regia si è messo a disposizione senza essere invadente mentre girava, nel backstage, mentre ero in viaggio, durante le prove. Sapevo che stava riprendendo, ma tutto è venuto spontaneo. Il titolo, Vero dal vivo, arriva anche da questo».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Novembre 2018, 08:37
© RIPRODUZIONE RISERVATA