Cucchi, parla Francesco Tedesco: «Sono rinato, ho fatto il mio dovere». Indagati altri due carabinieri

Cucchi, parla Francesco Tedesco: «Sono rinato, ho fatto il mio dovere». Indagati altri due carabinieri
Francesco Tedesco, il carabiniere imputato di omicidio preterintenzionale che ha accusato gli altri due militari coinvolti nel processo per al morte di Stefano Cucchi, verrà ascoltato entro gennaio in aula nell'ambito del dibattimento in corso. Tedesco, già interrogato tre volte dal pm Giovanni Musarò, dovrà ribadire davanti alla corte le accuse a Raffaele D'Alessandro e Alessio Di Bernardo arrivate a nove anni dalla morte di Cucchi.

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«Il mio assistito sta subendo un procedimento disciplinare che potrebbe portare anche alla sua destituzione dall'Arma: in tal senso mi sento di lanciare un appello all'Arma dei carabinieri perché valuti di sospendere il procedimento disciplinare in attesa che la Corte d'assise si pronunci. Rimaniamo in attesa», ha commentato Eugenio Pini, avvocato di Tedesco. «Il mio assistito è sospeso dal servizio e ha chiesto la sospensione del procedimento sostenendo che sia più corretto aspettare il vaglio processuale penale», aggiunge Pini.



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Tedesco, che è imputato assieme ai carabinieri D'Alessandro e Di Bernardo di omicidio preterintenzionale, ha affidato poche parole al suo avvocato Pini: «Sono rinato. Ora non mi interessa nulla se sarò condannato o destituito dall'Arma», ha detto dopo la notizia delle sue accuse a due carabinieri per il pestaggio di Stefano Cucchi. «Ho fatto il mio dovere, quello che volevo fare fin dall'inizio e che mi è stato impedito», ha aggiunto.

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«Il dibattimento continuerà come tra l'altro è corretto che sia. Tedesco dovrà dimostrare la sua estraneità rispetto ai reati contestati e confermerà i fatti ai quali lui ha assistito. È previsto che sarà sottoposto a esame; e lui si sottoporrà certamente», ha detto il legale di Tedesco. «Al momento, benché le luci dei riflettori sono tutte puntate su Tedesco e sul coraggio dimostrato per abbattere il muro di omertà, noi rimaniamo concentrati sul processo penale».

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ACCERTAMENTI SU FALSI E OMISSIONI Nuovi accertamenti e attività di indagine potrebbero essere svolti a seguito della testimonianza del carabiniere Francesco Tedesco. Il carabiniere nel verbale punta il dito su una serie di minacce, omissioni e atti falsificati sui quali la Procura attiverà verifiche. Non è escluso che nelle prossime settimane i magistrati possano ascoltare altri militari coinvolti nella vicenda.

Sotto la lente degli inquirenti ci sono anche gli interlocutori del comandante della stazione Appia, il maresciallo Roberto Mandolini, imputato per falso e calunnia. In particolare l'interlocutore di una telefonata che avvenne alla presenza di Tedesco, secondo la sua testimonianza. «Il maresciallo Mandolini in tale occasione chiese al suo interlocutore di modificare le annotazioni redatte dai militari in servizio presso il comando in stazione di Tor sapienza nella notte del 16 ottobre 2009 -si legge nel verbale- Annotazioni che in effetti furono modificate: erano state richieste dalla catena gerarchica nell'ambito di un'indagine interna successiva al decesso Cucchi».

Da individuare anche chi fu convocato e da chi dopo questa telefonata. «Nei giorni successivi diversi militari furono chiamati a rapporto da un alto ufficiale dell'Arma (non ricordo chi mi disse che era una Generale) -prosegue Tedesco nel verbale- nell'ambito di un'indagine interna, io non fui convocato».

INDAGATI ALTRI DUE CARABINIERI Altri due carabinieri indagati nell'ambito degli accertamenti sui presunti atti falsificati seguiti alla morte di Cucchi. Si tratta di Francesco Di Sano, carabiniere scelto della caserma di Tor Sapienza che ebbe in custodia Cucchi, e del luogotenente Massimiliano Colombo, comandante della stessa caserma. Colombo sarà interrogato la prossima settimana dai pm. Nei giorni scorsi è stato sottoposto ad una perquisizione:l'atto istruttorio puntava ad individuare eventuali comunicazioni tra lui e i suoi superiori dell'epoca sul caso Cucchi.

Il nuovo filone di indagine è stato avviato dopo l'audizione di Di Sano nel processo a carico di cinque carabinieri. Rispondendo alle domande del pm Giovanni Musarò, il militare dell'arma il 17 aprile scorso ammise di avere modificato l'annotazione di salute di Cucchi. «Mi chiesero di farlo - racconto davanti alla prima corte d'assise - perchè la prima era troppo dettagliata. Non ricordo per certo chi è stato; certo il nostro primo rapporto è con il Comandante della Stazione, ma posso dire che si è trattato di un ordine gerarchico».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Ottobre 2018, 23:45
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