Gli esperti contestano la chiusura sostanziale dell'Oms a questi dispositivi, che invece secondo i firmatari 'hanno il potenziale di debellare più velocemente la diffusione di malattie fumo correlate'. «Vero è che non avremo informazioni complete sugli effetti dei nuovi prodotti finché non saranno stati utilizzati in via esclusiva per svariati decenni - e considerate la complessità delle abitudini d'uso, questo potrebbe non succedere mai - scrivono -.
Ma abbiamo già sufficienti conoscenze sulla base dei processi fisici e chimici coinvolti, della tossicologia delle emissioni e dei marker di esposizione per essere fiduciosi del fatto che questi prodotti senza combustione sono molto meno dannosi del fumo». Tra i firmatari, anche l'oncologo Umberto Tirelli. «Ho sposato il principio della riduzione del danno diversi anni fa - commenta - e insieme a oltre 70 miei colleghi, sono qui a condividere con l'Oms una posizione comune, fiducioso di una futura e costruttiva collaborazione insieme per il bene della salute pubblica».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Ottobre 2018, 23:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA