Picchiata e costretta a prostituirsi dai vicini, la storia a Chi l'ha Visto: «Ustionata con un ferro da stiro per pochi euro»
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«Io non mi fermo qui, per me è come una sorella», le parole di Roberta subito dopo l'aggressione. Regina era in balia di Roberta, di sua madre e del suo fidanzato. E proprio quest'ultimo la picchiava pesantemente ogni volta che non riusciva a dare ai suoi aguzzini 800 euro al mese. «Quando non arrivavo alla cifra lui mi picchiava e poi mi obbligava ogni mattina a comprare ciambelle e cibi fritti per ingrassare». Con i lividi e i chili di troppo, però, i clienti non la volevano.
Il giorno in cui ha rischiato di morire, l'uomo era furioso: «Mi ha messo due stracci in bocca per non far sentire le urla e mi ha portato nello sgabuzzino, mi ha tirato giù i pantaloni e mi ha bruciato con un ferro da stiro rovente sui glutei e sulla schiena. Calci e pugni in volto, ferite con un coltello e un cucchiaio incandescente sulla fronte».
La donna, infatti, presentava segni di percosse, lividi ed ecchimosi più o meno recenti, tagli da lama e bruciature in diverse ed estese parti del corpo.
Le due indagate avevano approfittato della sua vulnerabilità dopo la morte della madre. Tra Roberta e Regina c'era una relazione di dipendenza psicologica. Con l'uomo, entrato nelle loro vite due mesi fa, la violenza era diventata sistematica.
(Foto dalle pagine Facebook)
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Settembre 2018, 23:13
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