La bimba di 9 anni rifiuta l'inno: «Razzista, non rispetta gli indigeni». Bufera in Australia

La bimba di 9 anni rifiuta l'inno: «Razzista, non rispetta gli indigeni». Bufera in Australia

di Domenico Zurlo
Disobbedienza civile ad appena 9 anni. Il caso di Harper Nielsen, un’alunna australiana, sta facendo discutere la nazione, per via del suo rifiuto di cantare e di fermarsi per l’inno nazionale, per motivi legati a quello che lei stessa ha definito 'razzismo istituzionale': secondo ha bambina infatti, la canzone ignorerebbe gli indigeni australiani.

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La cultura aborigena dell’isola risale a decine di migliaia di anni prima della colonizzazione inglese della fine del 1700. «Quando è stato scritto, Advance Australia Fair (il nome dell’inno, ndr) aveva il significato di far avanzare i bianchi - ha detto, intervistata dall’emittente nazionale ABC - quando dice ‘siamo giovani’, ignora gli australiani indigeni che erano qui prima di noi».
 

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Secondo quanto ha detto la piccola Harper, la decisione di protestare è arrivata dopo una lunga discussione in famiglia con i suoi genitori: Ha mostrato coraggio e ha difeso le sue idee, sono orgoglioso di lei, ha detto alla tv suo papà, Mark Nielsen. Il preside aveva anche incontrato la bambina e i genitori per parlare della questione, proponendo delle ‘alternative’, come restare fuori dalla sala o rifiutarsi di cantare, ma la bimba non ha voluto sentire ragioni.
 

La protesta della piccola Harper ha fatto infuriare i conservatori australiani: l’ex allenatore della nazionale di rugby, Alan Jones, se l’è presa con i suoi genitori, suggerendo loro di farle cambiare scuola se non vogliono rispettare le sue regole. È solo una mocciosa - ha rincarato la dose la politica Pauline Hanson - è una bambina che è stata sottoposta al lavaggio del cervello, io le darei un calcio nel sedere.
Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Novembre 2018, 09:55
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