Milleproroghe, vaccini ma non solo: dalla scuola alle banche, tutte le misure proposte

Milleproroghe, vaccini ma non solo: dalla scuola alle banche, tutte le misure proposte
Decreto milleproroghe, ecco tutte le misure presentate negli emendamenti proposti in commissione: sono 10 gli emendamenti dei relatori, tra essi, oltre alla soppressione del comma sui vaccini, sono affrontati i temi delle cartelle esattoriali, dei risparmiatori truffati dalle banche, delle graduatorie ad esaurimento nelle scuole e dell'integrazione salariale. Sono 119 invece gli emendamenti dichiarati inammissibili per estraneità di materia, hanno annunciato i presidenti delle commissioni di merito, Affari costituzionali e Bilancio della Camera. Rispetto agli 596 emendamenti iniziali ne rimangono 477 che saranno votati da domattina.

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NORME PER COMUNI IN DISSESTO I relatori al decreto milleproroghe hanno presentato un emendamento sui comuni in dissesto finanziario riguardante la ricognizione dei debiti fuori bilancio. Se un Comune o un Ente locale ha presentato o presenterà entro il prossimo 30 novembre 2018 un piano di riequilibrio finanziario pluriennale, per esso la ricognizione di tutti i debiti fuori bilancio sul raggiungimento degli obiettivi intermedi è effettuata dopo l'approvazione del rendiconto dell'esercizio 2018.

Inoltre «il mancato adeguamento dei tempi di pagamento dei debiti commerciali non costituisce motivo per il diniego delle riformulazioni o rimodulazioni» previste dal Testo unico degli Enti locali, «fermo restando il rispetto dei termini di pagamento oggetto di accordo con i creditori di cui al piano riformulato o rimodulato».


SCUOLA, NORME SU GRADUATORIE E CARTA ELETTRONICA Un emendamento dei relatori al decreto Milleroroghe abroga il comma inserito in Senato che riguardava le Graduatorie ad esaurimento (Gae). Cassati anche i tre commi, inseriti sempre a Palazzo Madama, che riguardavano gli insegnanti all'estero. Il primo di questi commi stabiliva che i docenti che hanno conseguito l'abilitazione entro l'anno accademico 2017/2018 potevano inserirsi nella fascia aggiuntiva delle graduatorie ad esaurimento (GAE). Tale facoltà era consentita inoltre ai docenti in possesso di diploma magistrale o d'insegnamento tecnico-professionale conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002.

Per quanto riguarda i docenti all'estero, il decreto consentiva di utilizzare anche per il prossimo anno scolastico graduatorie in vigore nell'anno scolastico corrente. Palazzo Madama aveva inserito la proroga, dietro istanza degli interessati, della durata del mandato nella stessa sede all'estero, fino a sei anni, dei professori già nominati per un secondo mandato quadriennale. Questa proroga viene eliminata dall'emendamento dei relatori. Le somme della Carta elettronica di aggiornamento dei docenti (prevista dalla Buona Scuola) relative all'anno scolastico 2016/17 e non ancora utilizzate, potranno essere spese entro il 31 dicembre 2018. 

INVALSI MATURITA'  E OBBLIGO SCUOLA LAVORO SLITTA A 2020  Slitta al 2020 la norma varata l'anno scorso che stabiliva che le prove Invalsi in Italiano, Matematica e Inglese per gli studenti del quinto anno delle superiori fosse requisito di accesso all'esame di maturità. La legge del 2017 stabiliva che la nuova prova nazionale predisposta dall'Invalsi costituisse sin dall'anno scolastico che sta per cominciare requisito di accesso all'esame di maturità. Slitta all'anno scolastico 2019-20 l'entrata in vigore dell'obbligo per gli studenti dell'ultimo anno delle superiori di aver frequentato un percorso di alternanza scuola-lavoro per poter accedere all'esame di maturità.


PIU' TEMPO PER ROTTAMAZIONE CARTELLE  I termini per il pagamento delle rate della rottamazione-bis prevista dal decreto legge del 16 ottobre 2017 in scadenza nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2018 slittano al 7 dicembre 2018, mentre il termine per il pagamento della rata in scadenza nel mese di febbraio 2019 è fissato nel mese maggio 2019.  

SANATE IMPRESE CON BENEFICI JOBS ACT Gli imprenditori che hanno beneficiato dell'esonero contributivo triennale (2015-18) previsto dal jobs act per l'avvio di nuovi contratti di assunzione, ma che non hanno pagato dei contributi pregressi, non perderanno i benefici del Jobs act se saneranno le proprie posizioni entro il 31 dicembre 2018.

PROROGA A 2018 INTEGRAZIONE SALARI AREE CRISI Potranno essere utilizzate per tutto il 2018 e risorse finanziarie residue previste dal jobs act come integrazione salariale ai lavoratori delle aziende delle aree di crisi industriale complessa e anche per quelli nelle aree interessati dagli accordi di reindustrializzazione. A prevederlo, un emendamento presentato dai relatori nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera che stanno esaminando i provvedimenti.


RIMBORSI RAPIDI A RISPARMIATORI BANCHE I risparmiatori colpiti dalle crisi bancarie e «già destinatari di pronuncia favorevole adottata dall'Arbitro per le controversie finanziarie» potranno chiedere alla Consob di ottenere «tempestivamente» un rimborso del 30 per cento, con il limite massimo di 100 mila euro, dell'importo dovuto. È quanto si legge in un emendamento al decreto Milleproroghe presentato dai relatori Vittoria Baldino e Giuseppe Buonpane.

La Consob avrà 15 giorni di tempo, dall'entrata in vigore della legge, per pubblicare le modalità di presentazione dell'istanza. L'accelerazione è legata ad un secondo intervento previsto dallo stesso emendamento. I termini per il regolamento necessario a far partire il fondo da 25 milioni inserito dal governo Gentiloni nella legge di bilancio 2018, già spostati dal Senato al 31 ottobre, vengono infatti spostati ulteriormente al 31 gennaio dell'anno prossimo.

Per evitare quindi che i risparmiatori restino troppo a lungo con le mani vuote, viene previsto il rimborso «tempestivo» di almeno una parte del dovuto.
Il M5S punta ad estendere il più possibile la platea dei risparmiatori a cui concedere l'indennizzo. Più tempo per il regolamento permetterebbe di trovare eventuali ulteriori risorse nella prossima manovra.


VACCINI Dietrofront della maggioranza sui vaccini: per frequentare scuole materne e nidi resta l'obbligo vaccinale che, secondo la legge Lorenzin in vigore, prevede che i bambini siano immunizzati con 10 vaccinazioni per poter entrare in classe. È infatti pronto un emendamento della maggioranza per confermare l'obbligo e che abroga dal decreto Milleproroghe il comma che fa slittare l'obbligatorietà all'anno scolastico 2019-20.

Una svolta commentata indirettamente dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, nel suo intervento all'apertura del meeting 'Le due culture' nel centro di ricerca Biogem, ha affermato come «nei confronti della scienza non possiamo esprimere indifferenza o diffidenza verso le sue affermazioni e i suoi risultati». Una marcia indietro, quella della maggioranza, che l'Associazione nazionale presidi accoglie come una «buona notizia»: l'ammissione negli asili e nelle scuole dell'infanzia dei bambini non vaccinati, afferma il presidente nazionale Antonello Giannelli, avrebbe infatti comportato un rischio per la salute di quelli immunodepressi. Per questo, afferma, si tratta di una «grande vittoria di civiltà».

Ad oggi, però, la situazione appare ancora confusa con le famiglie incerte su quale sia la documentazione da presentare, autocertificazione (come prevede la circolare Grillo-Bussetti dello scorso luglio) o la certificazione della Asl (come stabilisce la legge Lorenzin). Un'ultima parola è però arrivata oggi proprio dai presidi: «La legge prevede la presentazione di una certificazione e una circolare non può sostituire la legge. Per questo motivo l'autocertificazione dei vaccini può avere un valore solo temporaneo - spiega Giannelli - in attesa della certificazione originale. Al momento c'è una situazione di incertezza, ma gran parte delle scuole - sottolinea - sta ottemperando alle previsioni di legge chiedendo la certificazione originale».

Intanto però, per prevenire eventuali casi di falsificazione della documentazione presentata dalle famiglie - come d'altronde già verificatosi - i carabinieri dei Nas hanno avviato in tutta Italia controlli a campione nelle scuole. Dopo un'estate movimentata, tra emendamenti e circolari, la svolta odierna che conferma l'obbligo vaccinale per entrare a scuola è accolta dunque con grande soddisfazione dal mondo scientifico e da quello scolastico, ma anche da Forza Italia e dal Pd.

VACCINI, LE REAZIONI Il segretario del Partito democratico Maurizio Martina commenta infatti lapidario: «Dietrofront di Lega e Cinque Stelle sui vaccini, battuta la loro visione oscurantista. Grazie alle tantissime famiglie che si sono battute come noi per il diritto alla salute dei bambini e per la scienza». Per Beatrice Lorenzin la scienza «ha vinto sull'ignoranza» e secondo il Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Antonio Saitta, «finalmente sta prevalendo un atteggiamento di razionalità».

Resta dunque l'obbligo vaccinale, ma all'orizzonte si profila anche un nuovo scenario che mira - con un ddl ad hoc presentato ad agosto - ad un obbligo 'flessibile' sul territorio, a seconda delle coperture vaccinali sul territorio. A spiegarlo è Vittoria Baldino, relatrice M5S del decreto Milleproroghe, che annuncia la volontà di «trattare le politiche vaccinali con un provvedimento normativo ad hoc. È il ddl che abbiamo già depositato e di cui - annuncia - si inizierà l'esame nel più breve tempo possibile».

Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Settembre 2018, 08:21
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