Manuela Bailo è morta, uccisa dall'ex amante Fabrizio Pasini. La confessione dopo un lungo interrogatorio: «Sono stato io»

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di Emilio Orlando
Manuela Bailo è stata uccisa dall'ex amante Fabrizio Pasini. Il giallo della scomparsa della 35enne bresciana si è trasformato in un omicidio. L'uomo, sindacalista Uil, ha confessato il delitto e ha indicato il luogo in cui ha sepolto il cadavere della donna sparita nel nulla tra il 29 e il 31 luglio. Il corpo di Manuela Bailo si trova nel giardino di una cascina nelle campagne di Azzanello, in provincia di Cremona. L'auto della giovane donna è già stata ritrovata, mentre Pasini è ora in stato di fermo.

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Pasini, 48 anni, ha ceduto dopo un primo interrogatorio in cui inizialmente aveva spiegato che la relazione era finita, «da oltre un anno», e di aver visto Manuela Bailo per l'ultima volta il venerdì sera prima della scomparsa. L'uomo ha fatto ritorno dalla Sardegna ieri sera e ha portato gli inquirenti ad Azzanello, lungo via Stanga, la strada che porta verso il fiume Oglio. I due erano anche colleghi al caf Uil di Nave, comune in provincia di Brescia, dove viveva e lavorava Manuela. Il delitto è avvenuto la sera stessa e Pasini ha poi portato il cadavere ad Azzanello, dove l'ha sotterrato.
A scatenare la violenza, un litigio durante il quale l'uomo si sarebbe anche procurato una forte botta alle costole. «Sono caduto in casa inciampando in un tappeto» aveva spiegato in un'intervista al Giornale di Brescia negando che l'infortunio fosse legato all'omicidio. 

 
 

La scomparsa di Manuela risale a sabato 29 luglio, quando la donna ha lasciato in auto la casa che ancora condivideva con l'ex fidanzato, ora convivente. La sua auto, una Opel corsa a tre porte grigio metallizzata, è stata ritrovata dopo la confessione dell'ex amante.  



MANUELA BAILO UCCISA DALL'EX AMANTE, LA SVOLTA DELLE INDAGINI

La svolta delle indagini è arrivata con gli sms che arrivavano dal telefono di Manuela, ma la cui veridicità è stata subito messa in dubbio. La prima a dire che quei messaggi non fossero di Manuela è stata la sorella, ma il messaggio che insospettito di più gli inquirenti è stato quello inviato al datore di lavoro. Manuela scriveva al suo capo che non si sarebbe recata a lavoro a causa di una bronchite; a quel messaggio il suo diretto superiore rispondeva chiedendo dettagli di una pratica su cui Manuela lavorava. Da quel momento non sono più partiti messaggi dal suo cellullare; inoltre durante l'invio degli sms - si è poi scorperto facendo le dovute verifiche - il cellullare di Manuela era agganciato alla stessa cellula del cellulare di Pasini. 
 
 
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Agosto 2018, 11:13
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